"Rinascimento Italia" vuole essere un barlume di riflessione sui fatti politici e sociali, in un periodo storico che vede l'Italia in grave difficoltà e smarrita nel contesto globalizzato di questa era.

giovedì 7 luglio 2011

L'agonia della seconda Repubblica.

Il presidente della Repubblica, Napolitano, viene da me definito:"La linea del Piave".
Così come nella prima guerra mondiale questa linea rappresentò la resistenza all'invasione nemica e da lì iniziò la controffensiva vittoriosa, allo stesso modo, ma in politica, il nostro Presidente Napolitano, con garbo, a volte con fermezza, ha utilizzato le prerogative del ruolo per bloccare iniziative del governo Berlusconi non aderenti alla nostra Costituzione. Numerosissime sono state in solo tre anni gli interventi che hanno causato un netto dietro front di leggi inique e ad persoman. E noi, cittadini italiani senza casacca e tifoseria se non innamorati della nostra Patria, quante volte abbiamo sperato in lui, ultima speranza. Tra noi e lui c'è qualcosa che ci lega profondamente entrambi vogliamo bene all'Italia e vederla malridotta com'è ci duole profondamente e la nostra impotenza è pari alla nostra ira per una legge elettorale che porta a rappresentare nelle aule parlamentari non noi, ma i loro padroni che li hanno inseriti nelle liste di partito ai primi posti, i posti sicuri...quanto sicuro è il padrone dell'obbedienza del servo...quest'ultimi non rappresentano memmeno se stessi, ma a loro ciò non interessa, interessa il piccolo potere, il suo profumo, le prebende, gli affari, ecc.. alla faccia dei cittadini.
Dell'altra parte politica non c'è da fidarsi perchè i trascorsi sono stati così numerosi e pesanti che hanno sempre consentito la vittoria dell'avversariocon largo margine. Nè questa parte politca si è rinnovata. L'incompetenza è rimasta, l'ambiguità è sempre lì, l'invidia serpeggia tra loro in modo evidente, in definitiva non rappresentano nulla di nuovo, di innovativo.
Una seconda Repubblica, mi sia consentito, peggio della prima nel campo delle negatività e molto meno brava in quello delle positività.
Dopo i tagli lineari del ministro Tremonti, cosa da "conti della serva", ora arriva la manovra di rientro dal deficit con il freno imposto a sei milioni di pensionati che tentano e tenteranno di dare un aiuto ai loro figli sicuramente in difficoltà, al blocco degli aumenti di stipendio nella Pubblica Amministrazione. Anche qui un freno ai bisogni di famiglie con uno stipendio tra i più bassi d'Europa. Questi sono tre milioni. In pratica la manovra avrà conseguenze pesanti frenando i consumi e quindi la produzione e di conseguenza l'occupazione. Non mi meraviglio. Era ciò che di più facile c'era da fare per "risparmiare" un pò di miliardi di euro. Un altro "conto della serva". Professore Tremonti lei mi delude. Le chiedo: il suo operato non delude anche lei stesso? Dov'è il rilancio dell'economia, quali sono le proposte di legge in merito? E il piano delle infrastrutture tanto sbandierato dov'è andato a finire? E la catastrofe della scuola dove grazie alla riforma Gelmini-Tremonti sono diventati precari decine di migliaia di docenti in ruolo da dieci  e più anni? Peggiorando l'offerta didattica! Signor Tremonti è questa l'Italia che lei vuole? Ma è questa l'Italia che sarà grazie a lei. E non ci salveremo dalla bancarotta con queste manovre da "conto della serva". Se poi nella sua legge ci mette anche una norma, ancora una volta ad personam, in cui uno ci guadagna è veramente immorale al punto di far scoppiare una rivoluzione. Ma noi italiani non siamo fatti per le rivoluzioni come i francesi e questo lo sapete. Ma qualcosa sta cambiando. Finalmente, specie i giovani, ma non solo, hanno capito che tutti voi non siete il loro futuro e cercano candidati alternativi e quando sono chiamati a rispondere sul futuro, vedi referendum, questi rispondono in massa e con forte coscienza e conoscenza. Le belle parole non servono più, si viene giudicati dai fatti. La televisione non acceca più nessun giovane. Vi siete chiesti perchè non c'era un sol giovane a sostenere Berlusconi davanti al tribunale di Milano ma erano tutte signore in maggior parte e signori attempati, cioè  il classico pubblico che non usa internet?
Anche noi siamo indignati con la classe politica, anche noi vogliamo il superamento di questi partiti e rappresentanti che non ci rappresentano e non solo gli spagnoli, i tunisni, gli egiziani, i siriani...anche noi.
Lunga vita al nostro Presidente della Repubblica, un galantuomo e un politico della Prima Repubblica dove i principi erano fondamentali e non si mettevano mai in discussione.