"Rinascimento Italia" vuole essere un barlume di riflessione sui fatti politici e sociali, in un periodo storico che vede l'Italia in grave difficoltà e smarrita nel contesto globalizzato di questa era.

martedì 11 dicembre 2012

Un anno di governo Monti.










Dopo un anno di Governo Monti questo ha contribuito in positivo a:
-ridare credibilità all'Italia su due fronti, a) mercati e b) nel circuito politico europeo e globale in genere
-rimettere con i piedi per terra gli italiani. Far cadere facili illusioni magari per facili pensioni, di una vita sociale e nazionale vissuta per troppi anni al di sopra delle nostre possibilità. Ha fatto capire che la cattiva amministrazione della "res publica", a qualsiasi livello da quello nazionale,  al regionale e comunale, verrà sempre pagata, prima o poi, da noi e se qualcuno ruba altri pagheranno, se alcuni possono accedere a privilegi, tutti pagheremo tali privilegi. In realtà, il Governo Monti, ha sconfitto "L'isola dei famosi", "Il Grande Fratello", "Uomini e donne", le stupide fiction di Del Noce..., cioè di un deterioramento della percezione della realtà e della verità  che si rifugiava in una nuvola di leggerezza o volgarmente pseudo-erotica oppure in un sentimentalismo infantile in un continuo ricercare i piccoli piaceri della sessualità e dell'evasione. Potere dei modelli di riferimento proposti da una televisione di Stato che seguiva quella berlusconiana.
Dove ciarlare non era ciarlare ma "ragionare", dove si aveva ragione se si mostravano i muscoli dopo aver alzato la voce, dove si pensava che era "l'amico" che ti poteva tirare fuori dai guai o dai tuoi problemi, dove la scuola è una perdita di tempo o al massimo un luogo di relazioni sociali ecc. Il prof. Monti ci ha ricordato che solo una nazione formata da cittadini seri paga un futuro migliore.
Dopo un anno di Governo Monti questo ha contribuito in negativo a:
-peggiorare, per via della riforma Fornero, all'irrigidimento del mercato del lavoro in quanto non favorisce in entrata l'assunzione di giovani o meno giovani e non favorisce in uscita il ricambio generazionale del posto di lavoro anche perchè ha allungato nel tempo il momento della pensione;
-peggiorare il sistema pensionistico per quella parte che riguarda i meccanismi attraverso i quali viene calcolata sia la pensione ma ancor di più l'età alla quale si ha diritto alla pensione stessa. La riforma Fornero è "disumana". Non è solamente una riforma che traduce un sistema semi-contributivo in un sistema completamente contributivo, qui si può essere d'accordo e sarebbe coerente con una linea "liberal". Ma la riforma è andata ben oltre. Perchè se il sistema pensionistico è di tipo contributivo non si può andare in pensione quando lo si ritiene opportuno? Questo è anche spirito "liberal".
Qui la riforma mostra una natura all'opposto della concezione liberale perchè diventa statalista. E' lo Stato che impone tempi e meccanismi. Ma gli stessi sono stati impostati in un modo tale che non è facile andare in pensione in tempi ragionevoli ma in età irragionevoli. Guai  a coloro che inizieranno a lavorare in età adulta, dopo i trent'anni, con stipendi da operai o da piccoli impiegati perchè costoro andranno in pensione non prima dei settanta anni.Quindi sono stati messi in essere meccanismi che tendono sempre a rimandare la pensione e a dilatare, in uno stillicidio frustrante e disumano, i tempi lavorativi. La riforma è un mostro a due teste una liberale e l'altra statalista. Una vera, incomprensibile contraddizione d' indirizzo che non può avere uguali al mondo.







giovedì 29 novembre 2012

Un nuovo partito all'orizzonte




Cari lettori, abbiamo molte volte, dalle pagine di questo blog, previsto fatti ed eventi specifici con  largo anticipo. Vogliamo, oggi, impressionarvi confidandovi che nascerà a breve un nuovo partito-movimento politico che si posizionerà nell’arco costituzionale a “sinistra-centro”. La fase uno è iniziata proprio oggi. Questa “fase uno” era già prevista nel caso avesse fallito la parte “A” del piano cioè vincere le primarie.
Vediamo di essere più chiari. Stiamo parlando di Matteo Renzi.
Il progetto prevede la scalata al PD mediante un programma aggressivo che va sotto il nome di “rottamazione” il quale è stato messo a punto in modo tale che fosse in sintonia con la maggior parte degli umori degli italiani, M. Renzi compreso.
Primarie di coalizione: regolamento.
Renzi riesce a strappare il doppio turno solo perché la nomenclatura del PD è sicura che il proprio candidato, Bersani, vincerà al primo in quanto supererà la soglia del 50%.
E per la stessa presunzione della Direzione nazionale del PD che Renzi  riesce a chiudere l’accordo facendo inserire nel regolamento che  anche al secondo turno (eventuale) gli elettori sono sempre tutti coloro che liberamente vogliono votare.
Quando la nomenclatura incomincia a comprendere che Renzi inizia ad essere più efficace di quanto loro non supponessero; quando iniziò, quindi,  la campagna elettoral-propagandistica dell’avversario che si rivolgeva anche all’elettorato di destra con una mossa che riscosse successo per quanto fosse di per sé rivoluzionaria ed anche azzardata e sensata al contempo(ma sapevano a priori che avrebbe avuto successo); quando iniziarono a vederlo sempre più in televisione e di conseguenza a leggere le sue forti dichiarazioni sui quotidiani nazionali e non; quando notarono che si muoveva con scioltezza, determinazione e non era più un “pieraccioni della politica”, ma che il ragazzo era migliorato non solo perché aveva ben studiato storia, processi sociali, statistiche, economia e quant’altro ma che sicuramente dietro di lui c’è uno staff di ottimo livello sia politico che esperto di comunicazione ed anche tecnico-economico; il politikboureau del PD iniziò a comprendere l’errore si sottovalutazione commesso, anzi gravemente commesso e qualcuno si ritirò in anticipo. A questo punto tentano di reagire cambiando il regolamento. Ed inventano, sconfortati dalle proiezione demoscopiche,  che al secondo turno possono votare solo coloro che lo hanno già fatto al primo, salvo casi documentati di impossibilità (loro sono buoni e giusti….). Al contempo stringono un “patto d’acciaio”  (sic!) con Vendola.
Difatti le proiezioni demoscopiche davano primo il Bersani, ma non vincente, e al secondo posto Matteo Renzi, non Vendola: e così fu.
Domenica prossima ci sarà il ballottaggio Bersani contro Renzi. Il secondo invoca la prima formula del regolamento e cioè che chiunque possa iscriversi ex novo ed andare a votare, i secondi gridano che non si possono cambiare le regole tra il primo ed il secondo tempo di una partita. Ieri sera c’è stato il confronto sulla rete uno della Rai tra i due contendenti. Mai confronto fu più falso, aldilà di alcune parole di cortesia che servivano all’uopo. Matteo Renzi non ha mai scoperto il suo vero piano, anzi lo ha sempre coperto con attenzione e forse con quella ipocrisia che lo fanno un politico astuto e difficile da sconfiggere definitivamente.
Al ballottaggio si sa già chi vincerà con le regole immutate e con le numerose ed opportune dichiarazioni di Vendola che sceglie, ed implicitamente invita i suoi a votare, Bersani.
Domenica sera la competizione terminerà, ci sarà un vincitore che sarà il candidato della coalizione di sinistra alle prossime elezioni politiche che vedono PD più SEL vincenti a colpo sicuro. Il vincitore sarà, come tutti sappiamo, Bersani. L’apparato del partito, anche se faticosamente, avrà vinto. I dinosauri politici potranno tirare un sospiro di sollievo perché si perpetueranno ancora una volta. La loro estinzione di massa è rimandata. La Bindi, lo stesso Bersani, la Finocchiaro, Marini, Franceschini, Fassina, e dietro costoro tutti gli altri del vecchio apparato nazionale, regionale, provinciale  e le giovani leonesse dell’antimafia sia quelle vere che quelle ricchissime e da salotto ecc…  domenica sera tireranno un sospiro di sollievo e rallegrandosene inizieranno ad immaginarsi già nelle stanze dei bottoni del potere italiano.
Ma siamo ancora al 29 novembre 2012, mancano ancora tre giorni al D-day. Oggi su sei giornali, per la metà nazionali, c’era una inserzione a tutta pagina a pagamento (spesa presunta 100.000euro) non firmata ma che si riferisce ad una “associazione” sconosciuta con sede a Pistoia in una via e numero civico che sembra essere la residenza dell’avvocato di fiducia di Renzi e che invita gli italiani ad iscriversi per il ballottaggio mandando una e-mail di “iscrizione”ai comitati provinciali elettorali. La fase uno del piano B è iniziata.
Domanda: lunedi 3 dicembre Matteo Renzi dovrebbe rientrare a Palazzo Vecchio in Firenze e continuare a fare il sindaco di quella bellissima città italiana. . . e dovrebbe dichiarare”Cari italiani è stato bello, ma è finita”. Ma vi sembra verosimile? Dopo aver catalizzato quotidianamente  la politica italiana per oltre un mese, dopo essere stato una delle due grosse novità politiche da quindici anni a queste parti, dopo che un milione di persone circa hanno votato per lui alle primarie, dopo che ha riacceso passioni e speranze politiche vi pare che tutto ciò possa finire? O che tutto ciò possa essere assorbito, digerito e riciclato all’interno del PD in perfetto stile democristiano? O che, come desidererebbero i dinosauri politici del PD,  tutto si sciogliesse per poi evaporare ed infine essere stato tutto ciò un ricordo e per loro un incubo? La fase due prevederà un “contenzioso” ove il causus belli è già in essere e che dovrà dar vita ad un nuovo soggetto politico, fase tre del piano B, che si presenterà alle prossime elezioni politiche con la speranza di ricevere molti voti dai delusi. Dai delusi del PD, del Pdl, dell’Udc, dell’IdV, e di quella parte di elettorato che a tutt’oggi non andrebbe a votare e che rimane il primo partito nelle attuali indagini demoscopiche. Il successo è assicurato. Un partito dal 10 al 17% significherebbe che Bersani e Vendola non andranno più a governare con il loro “patto d’acciaio”, ma rifletterebbero in salotto bevendo una buona camomilla calda. D’altronde dietro Renzi non c’è Renzi. . . solo.


lunedì 12 novembre 2012

Cari giovani, tranquilli, siete in buone mani.







Sono circa 300.000 le domande per il concorso nella scuola per gli 11.000  posti d'insegnamento a tempo indeterminato. Età media 38 anni con uno status lavorativo di disoccupati o impiegati precari e saltuari, quando va bene.
Alla stessa età il Prof. Martone è già viceministro e dall'età di 29 è professore universitario. Di lui si ricorderà la frase infelice che chi si laurea dopo i ventotto anni è uno "sfigato". Forse voleva dire che se non si è figli del giudice Martone si è "sfigati"?
Oggi, la figlia Silvia del ministro Fornero, che ha 37 anni, è da tempo prof. universitaria in genetica nella stessa università dove insegnano il padre prof. Deaglio e la madre prof.ssa Fornero. La madre, in qualità di ministro, recentemente ha definito i giovani italiani dei "choosy". Ciòè con la puzzetta sotto il naso che non vogliono adattarsi a svolgere mansioni lavorative umili, semplici,  poco pagate. Forse perchè aspirano ad esercitare il loro sogno nel campo professionale e non ci riescono? Perchè...? Chissà mai perchè!
Il ministro del Lavoro e del Welfare, prof.ssa Fornero, ed il suo vice, prof.Martone, hanno la grande responsabilità in Italia di trovarci un lavoro e una degna sistemazione sociale. E chi meglio di loro. Cari italiani, possiamo stare tranquilli ...siamo tutti super-raccomandati da gente espertissima nel campo!

sabato 3 novembre 2012

Siamo entrati nella "Terza Repubblica"










La Seconda Repubblica è defunta. E' durata venti anni come il fascismo. Ma ciò che abbiamo vissuto è stato "sfascismo" ed anche questi politici hanno distrutto l'Italia, ci rimane solo un'Italia da ricostruire dalle fondamenta.
Siamo entrati nella Terza Repubblica per una serie di eventi che cambieranno radicalmente nel volgere dei prossimi anni i nomi, le facce, della classse politica. Cambieranno i partiti, programmi, stili e gli italiani.
Quali sono i sintomi di questa affermazione che non è nè illusione, nè desiderio, nè semplice auspicio.
A ben osservare si notano una serie di novità importanti che stanno avendo conseguenze inimmaginabili fino a poche settimane fa.
1- Il fenomeno Renzi che si afferma. La "rottamazione" dei politicamente falliti del suo partito ha provocato il passo indietro dei maggiori responsabili quali W. Veltroni e M. D'Alema. Il primo non si ricandiderà alle prossime elezioni politiche ma..." non lascia la politica.". Cosa vuol dire? Semplice. Aspira a incarichi di alto profilo, da Presidente della Repubblica in giù (magari presidente della Rai). Il secondo, a malincuore e con titubanze evidenti, lascia immaginando per lui un incarico di profilo internazionale quale Segretario Generale della Nato. Un'altra, la Melandri, cerca un posticino niente male nella nomina a Presidente del Museo di Arte Moderna di Roma. Modedistini spocchiosi mirano in alto. Posti di prestigio dati e pretesi chissà per quale particolare capacità o meriti. Renzi può anche perdere le primarie, ma vincerà il prossimo congresso del Pd. Avremo così una sinistra liberal, più simile al Labour inglese o alla Spd tedesca. Ciò segnerà la fine dello stalinismo che ancora aleggiava in questo partito e in Italia. Purtroppo con molto ritardo. Ma sarà la fine anche dei "margheritini" Bindi, Marini, Franceschini, Gentiloni,...che si erano accasati nei Ds per avere un "posto" facile e assicurato nella nomenclatura della politica che conta in Italia.
2- Fine di un secondo partito e prima ancora di un protagonista eccellente della seconda repubblica:  A. Di Pietro. Non saranno certo il sindaco di Napoli nè quello di Palermo a salvare L'Italia dei Valori. La legge del contrappasso ha colpito proprio colui che fu protagonista indiscusso della fine della prima repubblica. Oggi tocca a lui, con una variante. Da PM,I suoi inquisiti responsabili di partiti "rubavano più che altro per il partito". Se Craxi aveva conti all'estero e prestanomi, non si può dire questo di Forlani, Citarristi, e dei democristiani condannati.
3- Fine di Berlusconi. Con la sceneggiata del ritiro, prima della condanna, e del ritorno rabbioso dopo la condanna. Se già da un anno le sue quotazioni politiche erano in caduta libera ora, con questo comportamento inaccettabile, ha affossato anche il suo partito i cui dirigenti hanno difeso la posizione del loro "capo" comprovando, ancora una volta se ce ne fosse stato bisogno, sudditanza e interesse politico personale....posizionandosi, come sempre, sulla stessa linea di Berlusconi. Che coraggio!
Quindi fine del protagonista per eccellenza del ventennio "sfascista".
4- G. Fini ha sempre sbagliato a chi accompagnarsi nella sua carriera politica: la Meloni, La Russa, Alemanno, Gasparri, Matteoli, Storace, più l'affaire "casa di Montecarlo" lo hanno ridotto ai minimi termini. Non dimentichiamo il grave errore della fusione di AN con Forza Italia per dare vita al Pdl. I troppi errori lo stanno trascinando verso un limbo politico per un futuro da dimenticato.
5- Il crescente successo del Movimento 5 Stelle e l'affermazione in Sicilia farà si che sarà l'ago della bilancia del prossimo parlamento e non solo di quello siciliano. Giacchè si andrà a votare con il "porcellum" questo sarà un grosso regalo al movimento stesso su cui confluiranno anche i voti della maggior parte degli ex Italia de valori tanto che in qualche regione del nord Italia possa arrivare oltre il 30% di consensi, probabilmente in Liguria.
6- C'è in atto un tentativo della Chiesa di "incoraggiare" un partito dei cattolici democratici e liberali che non ruoti intorno al partito di Casini.
7- Non dimentichiamoci l'eliminazione politica di U. Bossi in perfetto stile leninista. Ma la Lega Nord di Maroni non morde e non fa presa. Si prevede un primo periodo di cristallizzazione della Lega con una politica sterile e da senza potere, per poi sciogliersi come neve al sole e ricerca di nuove opportunità per il suo elettorato.
 Berlusconi, D'Alema, Veltroni, Di Pietro, Fini e Bossi, i "padroni dell'Italia" della seconda repubblica, sono tramontati, sono finiti e con essi anche l'Italia che hanno così mal governato.
   












lunedì 22 ottobre 2012

Il punto -3-

a) Maroni, la Lega Nord e Formigoni.
E' chiarissimo l'intento della Lega Nord e di Maroni.
-Far fuori dai giochi il Formigoni
-Candidare Maroni a futruro governatore
-Elezioni ad aprile per preparare al meglio alleanze e pressione sull'elettorato
-Alleanza col Pdl in cambio di una alleanza a livello nazionale
-Vittoria
-Dopo pochi mesi i governatori di Piemonte, Lombardia e Veneto-tutti leghisti-chiederanno al futuro e debole governo di sinistra l'istituzione della macro regione del nord che loro chiamerebbero Padania con una autonomia pari a quello di uno stato o quasi.

Il PdL e Schifani
Schifani lancia una rifondazione del partito dei moderati, insieme con il suo segretario politico on. Alfano, con un programma capace di rilanciare l'Italia. Questo è lo stesso concetto con cui Berlusconi aveva esordito in politica venti anni fa circa.
Ammissione, comunque, esplicita del loro fallimento nella gestione dell'amministrazione e del potere che è stato da loro detenuto rimanendo al governo per l'80% del tempo in questi ultimi venti e disgraziatissimi anni.

b) Renzi ed il PD.
Perchè Renzi ha successo?
-perchè si fa interprete di un sentimento diffusissimo nell'elettorato italianol il quale non ne può più di questa classe politica assimilata a casta di incapaci, di parassiti e ne chiede la rottamazione almeno all'interno del suo partito con forza e decisione.
-perchè la sua proposta "crea consenso" e non lo rincorre come dovranno e come hanno sempre fatto i vari, ma sempre gli stessi, dirigenti del PD.
-perchè è interprete di una "sinistra liberale". Cioè distrugge i superstiti e antichi dogmi della sinistra comunista che oggi non hanno più senso.
-perchè mette in evidenza errori e incapacità del suo partito
-perchè mette fine un finto cambiamento e continuo opportunismo gattopardesco da Pci a Pds a Ds a Pd quale passaggi atti a perpetuare la solita gerarchia politica, da quella nazionale fino a scendere a quelle comunali, sull'onda dei privilegi che negli anni si sono fatti sedimentare nella gestione del potere.

Il punto sul governo Monti ad un anno circa dall'insediamento.
Se dovessimo stilare una pagella sui ministri del governo Monti questa sarebbe insufficiente.
-Ci saremmo aspettati di più dal Ministro Fornero. Molto modesta la sua proposta tecnica. Disastrosa la comunicazione. Ha collezionato gaffe: dall'ultima di ieri  dove ha definito"schizzinosi" i nostri giovani, al numero degli esodati(per lei erano sessantamila).
-Ci saremmo aspettati di più dal ministro Passera. Idee per lo sviluppo economico pochine e fiacche.
-Il ministro Clini non doveva già sapere da tempo le condizione di disastro ambientale provocato dall'Ilva di Taranto per via del suo ruolo di tecnico al ministero dell'ambiente? E invece sembra che cada dalle nuvole. Per la megadiscarica  di Tivoli a due passi dai suoi monumenti storici-artistici, è stato ambiguo e negativo.
-Il ministro del Miur, prof. Profumo abbiamo già scritto non molto tempo fa. Voto zero.
Bene i ministri alla sanità, all'agricoltura, alle politiche europee, coesione territoriale e cooperazione. Per gli altri voto neutro e grigio.
Il prof. Monti ha ridato prestigio alla presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica italiana in europa e negli Usa.



giovedì 11 ottobre 2012

Il punto (2) -esteri-







1) La grave crisi tra Siria e Turchia rischia di scivolare dal piano politico-diplomatico a quello militare.
Come si risolve una grave crisi interna? La storia insegna. Bisogna trovare un nemico esterno contro cui scagliare l'ira del popolo che si rincoppaterà nell'unità nazionale con una certa facilità. Gli avversari interni si ridurranno a pochi elementi in fuga e le sacche di resistenza, senza più una logistica sufficiente, saranno facilmente circoscritte ed eliminate.
Quindi cosa si può fare? Sparare colpi di mortaio in territorio turco oltre che verso i ribelli anti Assad e creare una tensione con il potente vicino che conoscendone la linea politica nazional-islamista.
Perchè la Turchia sembra cadere nella trappola? Semplicemente perchè vuole e deve dimostrare che essa è la vera potenza economica e militare dell'area del vicino oriente.
Ormai, da alcuni anni, la Turchia attua una politica di proiezione di potenza in tutta l'area tant'è che ha rovesciato le precedenti linee di politica estera. I rapporti con Israle sono guasti quando fino a tre anni fa erano più che buoni ed Erdogan non è più amico personale di Assad.
La crisi è pericolosa anche perchè la Turchia fa parte della NATO per cui, in un ipotetico conflitto, coinvolgerebbe una serie di nazioni tra cui Usa, UK, Italia, Germania, Spagna, Olanda, mentre la Siria è notoriamente protetta da Russia e Cina.
2) E' iniziata la ritirata del contingente italiano in Afganistan. La nostra missione è sempre stata definita "di pace". Abbiamo l'impressione che sia stata più di occupazione e di guerra che altro.
3) Il punto debole della Spagna è sempre stato l'eccesso di regionalismo nel senso che vi è sempre stata una sorta di separatismo strisciante tra gli spagnoli delle varie regioni. La realtà attuale ed anche quella storica vede la Spagna una nazione-Regno federata. I castigliani ed i catalani sono da sempre in urto e questi snobbano la regione di Valencia che a sua volta mal sopporta lo sviluppo dell'Andalusia e la Galizia rimane sempre la regione che non svela come cucinare il suo famoso piatto:"el pulpo galiego" agli altri spagnoli. Non siamo certo al livello dei baschi, gli irredentisti, ma in tempi di vacche magre tutto ciò emerge e divide più che in tempi diversi.
4) L'Europa è a un bivio. Anche qui la crisi economica divide. Da anni non ci sono più leader con una visione politica di alto profilo. L'Europa avrà avrà un futuro se guarda a quello che ha elaborato e dato al Mondo intero. Ricordandosi che è stata la culla della democrazia, dello Stao sociale, delle rappresentanze le più articolate possibile della società, del diritto, del diritto di sciopero, del superamento dello stato di plebe, di suddito, di utente per essere cittadini. L'Europa deve riappropiarsi della propria natua storica, con convinzione e senza subaltenità e con competenza.










giovedì 27 settembre 2012

il punto





Caso Fiat.
1) Non avevamo mai creduto al progetto dell'AD di Fiat, Marchionne, chiamato Fabbrica Italia da 20 miliardi di euro. Quando l'azienda ne aveva più di 40 di debito. Bastava questo dato.
2) Non abbiamo nemmeno creduto alle parole di ieri e di avantieri quando lo stesso Marchionne ha dichiarato che in Italia non chiuderà nessun stabilimento perchè verranno prodotte vetture che saranno vendute fuori dall'Europa. E' impossibile farlo guadagnando.
3) Abbiamo creduto alle parole, capziose, di Marchionne quando ha affermato che la Fiat non ha chiesto e non chiederà aiuti finanziari all'Italia. Lui sa bene che non ci possono essere aiuti di Stato nella UE.
4) Ormai la Fiat europa sta alla Crysler come la Opel sta alla GM.
5) Al salone dell'automobile di Parigi, che si apre oggi, la Fiat-Crysler ha presentato solo due novità: la cinquecento L e una nuova Jeep. Entrambe costruite con contenuti tecnici classici. Troppo poco rispetto ai concorrenti che hanno presentato novità di alto livello sia estetico che tecnologico.

Caso M. Monti
1) Dopo il colloquio col Presidente USA, B. Obama, e dopo gli incontri con la comunità finanziaria americana a New York, in occasione dell'Assemblea Generale dell'Onu, il nostro Presidente del Consiglio dei Ministri fa intendere, in più di una intervista, che potrebbe essere ancora disponobile per questo ruolo anche dopo le elezioni della primavera prossima. Da questi colloqui sarà emerso chiaramente che Obama lo vuole ancora in quel ruolo e che la comunità finanziaria di Wall-Street teme sia un governo di centro sinistra che uno di Berlusconi, in quanto c'è un alto rischio che tutto il lavoro fin qui svolto dal premier Monti e dal suo Governo vada letteralmente in fumo con gravissime conseguenze per il popolo italiano.

La ripresa economica.
1) Per il prossimo anno, in Italia, viene prevista da tutte le agenzie eonomiche nazionali e non, una recessione  pari allo 0,40 circa del Pil.
Penso che sono previsioni eccessivamente ottimistiche.

Berlusconi e la tela del ragno
1) Aspetta, non è vero che si è ritirato dalla politica. Aspetta quale legge elettorale partorirà il Parlamento ed i sondaggi. Legge elettorale con il proporzionale avvantaggia il Pdl ma gli sta bene anche l'attuale. Lo scandalo della Regione Lazio lo danneggia molto proprio ora che da un punto di vista giudiziario lo vedeva fuori da quasi tutto e per il rubygate sembra avviato ad una assoluzione, anzi sta passando per vittima nel processo al sen. Dell'Utri.

Il Centro
1) Dopo Todi si erano accese delle speranze per coloro che non si sentono politicamente nè di destra nè di sisnistra. I cattolici sono senza casa politica. La Chiesa italiana, in quella occasione, era intervenuta in modo diretto e al massimo della rappresentanza.
A un anno di distanza circa si può dire che i cattolici rimarranno ancora senza casa politica. Il problema, forse, è proprio l'Udc.

Le Regioni
1) Vanno abolite. Quando furono varate, nei primi anni settanta, Ugo La Malfa confessò ad Antonio Maccanico la gravità di quella scelta in quanto gli era chiaro che le Regioni sarebbero diventate centri di spesa importante ed improduttiva e di clientele e corruzione.

Clima
Il Sud Italia sta vivendo il Settembre più caldo degli ultimi duecento anni. La temperatura sul lato ionico è attestata tra 28 e 31 gradi. Ma nessuno ne parla in questi termini... anzi lo chiamano "bel tempo".




La Polverini e le sue dimissioni








Dobbiamo necessariamente completare l'ultimo post ove veniva previsto che la Polverini, governatrice della Regione Lazio, non avrebbe presentato le dimisssioni.
La sorpresa è arrivata quando il leader dell'UDC, P. Casini, ha "imposto" ai suoi consiglieri di non appoggiare più la governatrice. A questo punto i numeri non c'erano più e la Polverini è stata costretta. Nell'ultimo consiglio regionale, dopo aver apostrofato pesantamente lo stesso, ma che quarantotto ore prima  lo voleva ancora in carica e lavorare con esso, ha dischiarato di dimettersi. Ha, poi, dichiarato ai quattro venti di sentirsi finalmente libera. Oggi, dopo che ieri si è saputo che non aveva presentato alcuna lettera di dimissioni, le ha presentate. Ma non si sentiva "libera"? Tanto libera che in mattinata ha avuto ancora il tempo di riunire la giunta e deliberare incarichi, ma anche scarichi dal sapore non tanto vagamente politici quanto ritorsivi.   

giovedì 20 settembre 2012

La Polverini e il Batman di Anagni.






Quando scrivemmo in merito "all'affaire Lusi" titolammo che i politici rubano ai politici. Con alcune variazioni sul tema, la storia continua.
Il caso del consigliere regionale laziale F. Fiorito mette in evidenza la volontà del governatore Polverini di porsi all'attenzione dell'opinione pubblica nazionale come una novella paladina del buon governo . Di colei che, "saputo dai giornali" sull'impressionante quantità di denaro pubblico che finisce nelle tasche dei politici regionali laziali per "spese inerenti alla politica", vuole mettere fine al privilegio.
Certo che per un Governatore conoscere dai giornali queste cose è grave. Così come nella trasmissione di stasera "Piazza pulita", sulla Sette, non sa quanto ha speso per la sua campagna elettorale è grave.Tra sei e nove milioni di euro, dichiarerà poi. Come fa a non ricordare cifre di questa dimensione? Ma dove li ha trovati? In un passaggio successivo dell'intervista afferma d'essere una dipendente. Pure io sono un semplice dipendente come moltissimi italiani, ma devo lavorare cinque o sei vite (senza spendere un cent nemmeno per mangiare) per accumulare una cifra simile.
Quale può essere il "piano"? Fase uno). Prendere la palla al balzo, scaricare il Batman di Anagni come ha già fatto, e costringere, pena le sue dimissioni e automaticamente scioglimento del consiglio regionale, a votare un riduzione dei costi della poltica in Regione. Giacchè ai consiglieri conviene, la proposta verrà votata. Fase due). Farsi così un bel pò di pubblicità positiva e proporsi da adesso fino al prossimo anno, l'anno delle elezioni politiche, come la paladina dell'anti casta, come colei che è riuscita, per prima, a ridurre drasticamente benefici economici tanto odiati dai cittadini e quindi, fase tre, reclamare a gran voce un posto al Parlamento magari con un incarico di rilievo.  Perchè dovrebbero, nel suo partito, darle tutto questo spazio? Perchè rappresenterebbe, secondo lei, la faccia pulita, onesta, della politica. Una faccia presentabile che spezza "le reni alla casta".  Il futuro del PdL. Un futuro a cui guardare con fiducia.
In casi come questi, gravissimi, e anche per molto meno, il Presidente di un land tedesco, il governatore di uno Stato americano, il sindaco del più piccolo municipio inglese, francese, danese ecc..chiunque nel mondo occidentale si sarebbe dimesso immediatamente e mandato tutti a casa specie i suoi, del suo partito.
La Polverini si guarderà molto bene dal fare questo, i consiglieri regionali del Lazio stiano tranquilli. Non l'ha fatto. Le sue dichiarazioni sono solo chiacchiere strumentali ed a volte penose. Altro che volto nuovo della politica e ci fermiamo qui, anche perchè i favoleggiati appartamenti di Batman impallidirebbero rispetto...
Alla prossima puntata.

venerdì 14 settembre 2012

Il Sig. Ministro della Pubblica Istruzione ed il "messaggio" d'inizio anno scolastico.

















La settimana appena trascorsa ha visto l'inizio dell'anno scolastico 2012/2013. Il Ministro della P.I. , prof Profumo, è intervenuto sui mass-media per dirci sostanzialmente che i soldi ci sono e verranno spesi per  "regali" alle scuole italiane, quali tablet, lim, computer.  Questa si chiama "modernizzazione" della scuola.
Si potrebbe dire, più correttamente, che il Sig. Ministro apre il portafogli, chiaramente non il suo, ma il nostro ed elargisce "gadget alla moda" che servono per porci al livello delle nazioni più avanzate. Stranamente dimentica che i nostri alunni già usano ampiamente computer e tablet da anni meglio dei professori e forse anche meglio dello stesso Signor Ministro. Gli alunni sono, allora, più "moderni" della stessa scuola che si vorrebbe modernizzare e che vuole portare alla modernità gli stessi alunni attraverso   l'accesso ai mezzi multimediali....Ho l'impressione che il Sig. Ministro abbia perso qualcosa nel corso di questi ultimi anni tutti tesi alla carriera politica-accademica per raggiungere il rettorato o politica-e basta per raggiungere la direzione del CNR e nessun sforzo per essere indicato a ministri della P.I. per quali meriti...?   
Un classico errore che i genitori possono compiere nell'educazione dei propri figli è quella di aprire il portafogli e "andare incontro alle esigenze dei figli". Attenzione non alle "richieste" perchè di richieste si tratta. Essi pensano che comportandosi così,  fanno tutto il possibile per loro. In realtà stanno solo scappando dalla loro responsabilità educativa con una meschina e pericolosa (per i loro figli) scorciatoia. Educare è difficile. Vuol dire ritagliare del tempo per loro, i figli. Vuol dire usare con attenzione le parole in funzione del loro peculiare aspetto caratteriale. Vuol dire che alle belle parole si educa con l'esempio del proprio comportamento. Vuol dire avere pazienza, immaginazione, amore, spirito di sacrificio per i propri figli. Vuol dire affrontare il confronto che non sempre è dialogo, a volte è scontro. Vuol dire cercare di auto resettarsi, fare sempre l'autodiagnosi e domandarsi se si sta sbagliando, oppure dove è stato l'errore. E' uno sforzo quoridiano. Essere pressochè assenti e lavarsi la coscienza aprendo il portafogli è facile, fin troppo facile...ma non educa, anzi. Il Sig. Ministro prof. Profumo si è comportato nella medesima maniera di un padre disinteressato, o meglio molto preso dai propri affari che apre il portafogli e "viene incontro alle richieste" del figlio. Poi chiude il portafoglio, promettendo, come ha fatto, che per il prossimo anno, di soldi ne spenderà di pù.
Abbiamo una "scuola media" che rappresenta il buco nero della scuola italiana e non interviene.
Abbiamo una "scuola superiore" che si sta impoverendo di qualità ogni anno di più e sulla quale s'interviene con gli stessi metodi e indicazioni che hanno portato alla distruzione della prima e il Ministro non fa nulla.
Il Sig. Ministro tenta di migliorare il "vaso", ma non il contenuto che sta imputridendo. 
Perchè le nuove generazioni non devono pensare nè saper criticare, saper analizzare,nè capaci di logica?
Perchè devono essere"budelli" e non "cervelli"?  Semplice perchè il Potere ha sempre avuto paura di chi sa pensare. E' forse questo il progetto di oscure, ma non tanto, forze che attraverso l'istruzione pubblica cercano di iniettare nelle giovani generazioni e quindi nelle masse future dosi massiccie di vera ignoranza facendola passare, grazie al fatto che si spinge i prof. a mettere voti alti e a non bocciare, "vero sapere"? E' forse questo l'oscuro e vero grande segreto del XXI secolo? Perchè si tenta di ridimensionare e in alcuni casi di eliminare le discipline che abituano i giovani alla critica, alla logica e all'analisi nella scuola pubblica di tutto l'Occidente, mentre in quelle private di élite tutto ciò non avviene anzi sono materie obbligatorie?  

lunedì 3 settembre 2012

Legge elettorale: il cosiddetto "listino".











Sul cosiddetto "listino" il PD ed il PDL sembrano essere d'accordo. Su tutto il resto le posizioni sono antitetiche. Perchè i due maggiori partiti italiani vogliono inserire il listino nella nuova legge elettorale?
Innanzitutto cerchiamo di ricordare che cosa è il "listino".
Il "listino" è un elenco di candidati che, comunque vadano le elezioni, questi verranno comunque eletti in parlamento. In realtà, si tratta di un super-privilegio che un partito impartisce a qualcuno.
Ma questi partiti sono gli stessi di quelli che ci hanno portato sulla soglia del fallimento economico-finanziario dopo venti anni di malgoverno. 
I motivi a sostegno dell'inserimento del "listino" nella nuova legge elettorale non sono molti, anzi, all'unisono i vari esponenti anche di partiti diversi affermano che:
1) quasi tutte le nazioni del Mondo includono il "listino". Questo non è vero. Nella più grande democrazia del Mondo, gli USA, non esiste.
2) Il "listino" è indispensabile perchè, diversamente ottimi "politici", potrebbero non venire eletti. Questo non è vero perchè possono essere candidati nei collegi sicuri, vedi la prima elezione a parlamentare di Antonio Di Pietro. Questi fu candidato nel collegio "sicuro" super-rosso del Mugello dal PDS e fu eletto.
In realtà il "listino" è già in vigore nelle elezioni regionali ove è facoltativo. Nell'ultima tornata elettorale regionale della Lombardia nel listino del candidato a Governatore, Formigoni, erano stati candidati fra gli altri il figlio di Umberto Bossi detto il "trota" e la ormai nota Nicole Minetti e sappiamo come è andata a finire.
Altro che trasparenza e democrazia per la qualità dei rappresentanti in Parlamento.
Daltronde si continua ad operare, da parte di questa "casta politica" , la nostra trasformazione di cittadini in utenti.  Quindi, non più cittadini principi e Stato senza scettro come si era nella 1a Repubblica, ma utenti utilizzatori. La democrazia è diventata uno slogan...e tanto ci deve bastare!   

venerdì 10 agosto 2012

Nuova legge elettorale e i raggi X ai partiti


Le continue sollecitazione dell'ottimo Presidente della Repubblica affinchè il Parlamento vari una nuova legge elettorale che vada a cancellare la "porcata" attuale che ben si veste ad una repubblica delle banane trova i partiti divisi in quanto le loro proposte non sono, di norma indirizzate, ad una buona legge elettorale, bensì ad una legge elettorale che fa comodo a sè. Per costoro il Popolo non esiste. Al massimo esistono le "masse". Il Cittadino non esiste. Al massimo esiste "l'utente".
La proposta del PD s'inquadra perfettamente nella sua storia e nella sua natura. Questo partito e con lui buona parte dei suoi quadri e dirigenti politci, deriva dal PCI, passando per un certo PDS, uno scarso DS per un finale PD, in quanto nato dall'apporto della Margherita o meglio da ex democristiani che non riescono, ormai, ad avere alcuna voce all'interno.  L'ambiguità e l'ipocrisia sono state alla base del "fare politica" di questo partito. Da sempre. Ne sanno tanto gli ex fuoriusciti de " Il Manifesto", la storia della "bicamerale", il "conflitto d'interessi" di berlusconiana memoria mai avviato...anzi. Ecc.
La proposta del PD per una nuova legge elettorale è "alla francese" (grossomodo). Ossia per collegi uninominali a doppio turno. Cioè un candidato per ogni partito per ogni collegio. Ma il candidato, unico, chi lo sceglie? Risposta: La segreteria nazionale (cioè i soliti quattro), al massimo sentite le proposte delle segreterie regionali. Oggi, le candidature, con il "porcellum" le decidono i "soliti quattro", domani con la ipocrita e ambigua proposta del PD-DS-PDS-PCI saranno sempre i soliti quattro della segreteria nazionale a decidere i candidati. E giacchè, sembra, che in questo partito ci sia aria di epurazione (come nella loro solida e stolida tradizione)che scambiano per rinnovamento, il progetto è il seguente. Verranno candidati una valanga di gente nuova e giovane e questi con lo spirito della recluta riconoscente o della matricola che ancora non sa come muoversi in questo nuovo mondo fatto di procedure, regolamenti, commissioni di vario titolo, ministeri ecc. sarà facilmente manovrato a piacimento da una trentina di alti dirigenti del partito che si riproporranno a tutte le cariche che siano di governo o di partito. Il giochino è fatto. Non avranno più senatori e deputati che pensano diversamente e per la famosa disciplina di partito si allineano. Ma che fatica dialogare con chi non la pensa come i manovratori e cercare di convincere. Così la politica del "non disturbate il manovratore" sarà realizzata da Bersani e complici.
La proposta del PDL è buona quando insistono nel proporre il voto di preferenza in una legge elettorale proporzionale con sbarramento a circa il 4-5% e premio di maggioranza al primo partito per una dote del 10% . Ma la proposta parte da un non confessabile, anche qui, interesse. Questa è la formula che li danneggerà di meno nella prossima competizione elettorale che sanno di perderla...o quasi. La prova di ciò e che una legge elettorale proporzionale è in contraddizione con la loro proposta di presidenzialismo.
Sta di fatto che i cittadini non vorranno essere degli utenti del voto -proposta PD- perchè vogliono scegliere il partito e vogliono scegliere anche i propri rappresentanti al Parlamento. Questa è democrazia. Non basta scriverlo nel nome del proprio partito - "democratico". Siate veramente democratici se ci riuscite. In questo la DC ha ancora molto da insegnarvi. 






venerdì 22 giugno 2012

Berlusconi e il PdL, ovvero la strategia del ragno.

Il ragno non tesse la tela in luoghi qualunque. Egli cerca di comprendere qual'è la porzione dell'ambiente dove il passaggio delle prede future piò essere "statisticamente" più produttivo. Non interessa altro se non il successo, che per lui vuol dire sopravvivenza.
Il PdL è in caduta libera nei sondaggi. I più ottimisti di questo partito, ormai pochi,considerano che parte di coloro che dichiarano, oggi, di astenersi dal voto, all'appuntamento elettorale si recheranno comunque al seggio e, turandosi il naso, voteranno per il PdL alcuni, altri per partiti di sinistra. Con tutto ciò i report quotidiani della possente macchina  sondaggistica sono sempre più negativi. Ottimisticamente il Pdl si attesta intorno al 21%. Tanto basta per perdere. La Lega Nord non andrebbe oltre il 5%. Partendo da un complessivo, per il centro-destra, 26% come si fa a raddoppiare i voti per poter vincere...e sopravvivere?
Qui si tratta di scomparire dalla scena della Storia recente. Come si fa ad intercettare il voto degli italiani?
Come sempre. Stasticamente e sondaggisticamente cercano di comprendere cosa non piace agli italiani in questo periodo di grave crisi economica? La risposta è chiara: l'euro! L'euro per molti (vedi Grillo) è la causa dei nostri problemi. L'Europa viene vista come una iattura per l'Italia. L'economista Paolo Savona l'altro giorno, dalle colonne del Corriere della Sera, rifletteva sull'opportunità si uscire dalla moneta unica e tornare alla lira configurando un futuro di ripresa economica e di ritrovata ricchezza e forza finanziaria. Possibile che un navigato dell'economia e delle stanze del potere politico come il prof. Savona possa dichiarare concetti di questo tipo? Come se non sapesse che se uscissimo dall'euro e riprendessimo la lira, questa di colpo, sarebbe svalutata pesantemente e con una lira leggera, rispetto all'euro, dovremmo continuare a pagare il nostro mostruoso debito pubblico sempre in euro visto che i nostri BTP  a dieci  anni sono stati collocati in euro. La conseguenza sarebbe che il nostro debito pubblico, collocato in euro e pagato in lire, duplicherebbe e questo non sarebbe altro che la morte dell'economia italiana...e non solo.
I giornali di centro destra come Libero ed il Giornale tentano di indicare le possibili vie della ripresa del consenso. Il Berlusconi ieri ha dichiarato che, in ultima analisi, non sarebbe un male uscire dall'euro.
Il Ragno sta tessendo la sua rete. Ha trovato lo spazio dove collocarla. E' quello cerca di intercettare il malcontento, la delusione, rispetto alla moneta unica, di quegli italiani che scaricano su di essa la crisi attuale.
Questi stessi italiani si dimenticano che la crisi attuale deriva dalla mancanza, in questi ultimi venti anni, di riforme strutturali necessarie e improcastrinabili, dall'arretratezza delle infrastrutture, dall'evasione ed elusione fiscale, dalla corruzione dilagante e dalla pesante presenza, nel tessuto economico-sociale, della malavita organizzata. In realtà abbiamo perso venti anni. La responsabilità deve essere distribuita parimenti a tutti i governi che ci hanno mal governato.
Se la colpa è dell'euro, allora non può essere attribuita a Berlusconi che così ne uscirebbe "pulito" da questa accusa. Questa strategia s'interseca con la proposta dello stesso PdL sulla legge elettorale che propone il "semipresidenzialismo". Perchè il futuro Presidente della Repubblica dotato di questi nuovi e più ampi poteri non è altro che Berlusconi.
Il ragno ha tessuto la tela e aspetta. Appena la vittima sarà caduta nella tela eccolo, veloce, si presenta per ritirare ciò che si è guadagnato.

lunedì 4 giugno 2012

Popolo della Libertà: ossia la fine di un partito.

Il Governo Monti rappresenta la certificazione della cattiva amministrazione dei governi precedenti in questi ultimi diciotto anni. Giacchè il popolo italiano, nella sua maggior parte, è convinto di ciò, automaticamente addossa la maggior responsabilità al PdL operando una analisi sia qualitativa che quantitativa del suo operato come partito di governo.
a) Quantitivamente è il partito che,  insieme con la Lega Nord,  ha governato per oltre undici anni.
b) Qualitativamente si ha un giudizio severamente negativo per una serie gravissime di ragioni che sono:
-le molte leggi ad personam tendenti a portare fuori dai guai il Premier Berlusconi,
-le dichiarazioni gravemente e spudoratamente false di quest'ultimo,
-il suo comportamento privato e pubblico quale Capo del Governo che ci ha fatto guadagnare pessime figure mondiali...da piccolo dittatore di una delle "Repubbliche delle Banane",del pianeta
-il PdL oltre ad aver espresso un pessimo Leader, ha espresso pessimi ministri, quali la Gelmini, il Brunetta, il Tremonti, la Prestigiacomo, lo Scaloja, Brancher, Galan,  Vito, Fitto, Carfagna, a questi vanno aggiunti quelli provenienti dall'ex AN come la Meloni, La Russa, Matteoli,
-i pessimi compagni di viaggio quali gli ex ministri leghisti come Bossi, Calderoli, Castelli e Belsito (ex tesoriere della stessa Lega Nord) che vanno ad aggiungersi a Rotondi a Romano e Misiti,
-la politica demagogica e populistica che non risolve i problemi ma li rinvia pericolosamente,
-il PdL si è sempre espresso a difesa del Berlusconi, anche quando era indifendibile pensando che il popolo italiano, almeno una buona parte, avrebbe preso le loro parti,
-non ha risolto un solo problema,
-l'ambiguità sul piano degli interessi, dove il confine tra quelli privati e quelli pubblici non era netto.
Lo scadimento della proposta politica dalla nascita di Forza Italia all'ultimo governo a guida Berlusconi è fin troppo chiara. Forza Italia nasce con l'intento di occupare lo spazio politico lasciato dalla DC e dal PSI ormai bruciati politicamente dallo scandalo di "Tangentopoli". Nasce come una forza democratica, laica e liberale. In molti ci credono e tra i fondatori troviamo figure di spicco morale ed intellettuale come  A. Martino, L. Caligaris, i prof. Urbani e Pera. Ma dietro al Capo c'erano da sempre tipi come Previti e Dell'Utri.Tutti insieme: liberali, illiberali (o finti liberali) e libertini. Il movimento di Forza Italia verrà gestito come una azienda ove il proprietario è chiaramente uno ed ha, di conseguenza, diritto di morte o di vita politica, sui "suoi". Non abituato al confronto democratico, quanto alla compravendita. Nè al dialogo, quanto al comando. Non tanto alle buone maniere, quanto alle maniere buone per raggiungere qualsiasi scopo. Il potere usato non per il  riscatto dei deboli , ma per sottrarsi alle proprie responsabilità. La ricchezza per comprare comportamenti benefici e non per operare beneficienza. La "Repubblica delle Banane" era servita.
Adesso bisogna ricostruire l'Italia dalle macerie di questa disgraziatissima seconda Repubblica che si è dimostrata peggio della prima la quale ha avuto, ad onor della verità, molti meriti. Questa nemmeno uno! Tutti criticavano la DC e al contempo operavano peggio di coloro che criticavano...vedi la Lega Nord.
Tutti, da sinistra fino alla Lega Nord, hanno contribuito massivamente a costruire una Italia che non ci piace.


mercoledì 23 maggio 2012

Alla Grecia conviene il default alla UE no!








Alla Grecia conviene il default, alla UE non proprio e non viceversa come vogliono farci credere con un gioco delle parti molto ben orchestrato. E' su questa doppia possibilità che s'innestano le tensioni. Non è vero che la Merkel ed il suo vero portavoce in sede UE, nonchè presidente della Commissione europea, J. Maria Barroso, vogliono il fallimento della Grecia. Sarkozy di certo non lo voleva e lo dichiarava.  Nemmeno l'Italia vuole il fallimento della Grecia e non per un mero principio, ma solo per sostenere gli interessi delle banche e dei grandi gruppi finanziari mondiali che sono pieni per decine di miliardi di euro di buoni del debito ellenico. Tutti i politici della UE in fondo in fondo desiderebbero che la Grecia si staccasse dall'Europa per il poco peso economico e geopolitico a cui ormai è confinata dopo che la Turchia rappresenta il nuovo "alleato " nell'area e dove le multinazionali hanno investito tantissimo. Ma non possono mettere in crisi il sistema bancario delle due maggiori potenze economiche dell'area euro, Francia e Germania, nè gli gnomi svizzeri e i finanzieri senza scrupoli di Londra e New York.
La Grecia ha un'occasione storica... uscire dall'euro, dall'UE, dichiarare il default e non pagare i debiti, ritornare alla dracma ed essere artefice del proprio destino che con una oculata politica economica basata sul turismo e sulla navigazione rifiorirebbe meglio di ieri e senza debito. D'altronde i grandi squali finanziari moldiali cosa vorrebbero? Se non la mera sopravvivenza della nazione ellenica per almeno cinquanta anni e  mungere tassi d'interessi altissimi, lucrosissimi guadagni a danno di quei dannati greci che dovranno lavorare per loro. Saranno i nuovi schiavi, a vita, per generazioni, mentre gli speculatori incasseranno dividendi e premi ricchissimi a New York, a Londra, a Parigi o a Berlino.
Se i greci capiranno questo e alle prossime elezioni voteranno per la loro libertà e per la libertà delle generazioni future si salveranno.
D'altronde gli speculatori sanno benissimo che giocano col fuoco del rischio ed il rischio è proprio il defoult greco e perdere, così, i soldi dati in prestito. Ma è un rischio calcolato e reso minimo perchè confidano sulle loro grandi capacità di indirizzare i Governi nazionali e le loro politiche.
Se perderanno i loro soldi nella culla della civiltà occidentale vuol dire che le moderne attività barbariche saranno sconfitte nel nome della libertà e della autodeterminazione dei popoli.
Greci non abbiate paura! Credete in voi stessi e cambiate quella classe politica che vi ha portato al disastro e che ancora oggi si ripropone e vorrebbe essere ancora la vostra guida.
Abbiate coraggio e saggezza e rientrerete nella Storia. Ora o mai più! La Storia siete Voi, solo che lo vogliate.







martedì 8 maggio 2012

Elezioni amministrative in Italia: un segnale forte.

Il Movimento cinque stelle è il vincitore di questa tornata elettorale. I grillini non sono l'antipolitica ma la "politica" nel senso autentico e migliore. Sono sicuramente un movimento "antipartito". Sono contro questi partiti che hanno ampiamente dimostrato di essere cattivi gestori della cosa pubblica a tutti i livelli. Da venti anni abbiamo sempre visto e udito gli stessi soggetti politici che, alternandosi alla guida dei governi, hanno rovinato l'Italia in misura sempre superiore alle più pessimistiche previsioni. Raccontandoci una montagna di frottole. Il movimento Cinque Stelle rappresenta l'unica vera alternativa a tutto il sistema partitico italiano che è un "sistema chiuso", dove è difficile entrarci, dove è difficile contattarlo perchè i rappresentanti politici di questo sistema chiuso non hanno interesse ad essere contattati dagli elettori ancorchè infastiditi. I grillini sono giovani e di media-alta cultura, appassionati di politica, che amano l'Italia, la loro regione e il loro Comune, hanno molto forte il senso della giustizia, del buon governo, e della comunità. Esattamente l'opposto di ciò che ci trasmette la rappresentanza politica nostrana infarcita di asini, e di pu....ellae, oppure di vedove che non centrano con la politica insieme con professionisti dell'antimafia per dirla alla Sciascia, di premiati per meriti politici, di gatti e volponi insieme con qualche mangiafuoco.

venerdì 4 maggio 2012

48 h e avremo il nuovo Presidente della Repubblica Francese







Domenica si voterà in Francia e il Presidente uscente perderà. La gauche vincerà. Il partito socialista avrà il suo Presidente della Repubblica di Francia nella persona di Hollande. In lui, nella sua proposta c'è qualcosa di nuovo che spazza via la politica stantia del centro destra francese ed europea.
C'è una nuova visione della società, dell'economia...in definitiva dello Stato. Anzi una "antica" visione della società, dell'economia e dello Stato che si è realizzata parzialmente negli anni cinquanta, sessanta e settanta del xx secolo, è rimasta sempre un sogno negli ultimi venti anni, ma non è mai morta quella bella visione di uno Stato che mette al centro l'uomo ed il cittadino e non un utente o un soggetto fiscale. Viva. L'Orribile classe politica europea degli ultimi venti anni, con rara eccezzione, e quella italiana che è stata sicuramente la peggiore ed ancora oggi non è cambiata perchè gli uomini sono rimasti sempre gli stessi, ha prodotto danni enormi.
Hollande è l'uomo nuovo per le sue idee che sono come ossigeno in condizione di asfissia. C'è da a augurarsi che riesca a tenere duro alle enormi pressioni che subirà. Sembra che l'uomo sia "tosto". Germania e Italia si sono già coalizzate per arginare le idee del nuovo che verrà. La Merkel e Monti la settimana scorsa hanno stretto un patto di alleanza su alcune questioni europee in tema fiscale e di BCE (vedi eurobond).
Il prossimo anno si voterà in Germania e la SPD con un buon candidato vincerà le elezioni. Nel 2013 si voterà anche in Italia ed anche qui il centrodestra perderà con qualche sorpresa. Alle prossime elezioni in Gran Bretagna la coalizione tra liberali e conservatori verrà spazzata via...forse in anticipo se qualche scandalo si allargherà a Cameron. Il centrodestra sta ancora, per poco, governando in Europa ed ha in questi lunghi anni di potere soffocato le nazioni, i cittadini, condizionato gravemente il futuro dei giovani, ha avvantaggiato i ricchi a discapito di tutti gli altri senza capire che è la media borghesia che doveva ternersi stretta e che invece l'ha rovinata.  Il vento dell'alternativa si abbatterà sull'Europa. Sarà la grande speranza dei cittadini che vogliono essere amministrati con rispetto. Vive la France.

mercoledì 2 maggio 2012

1 Maggio: festa del lavoro o dei lavoratori?



1 Maggio festa del lavoro, dei lavoratori o dei sindacati?
Probabilmente tutte e tre le cose insieme....tranne che possa, oggi, essere una festa. L'unica cosa che non è vera, reale e che può essere una festa. Perchè?
Perchè bisogna dire chiaro e tondo e una volta per tutte che il fallimento dei Sindacati Cisl, Uil e Cgil (innanzitutto) è evidente, totale. 
Tutto inizia col primo governo Prodi. Forse pochi ricordano le leggi che "disciplinavano" il diritto di sciopero, leggi che tendevano a "non disturbare il manovratore". Il manovratore ex Pci allora Pds, non poteva essere disturbato da scioperi nella tanto a lungo agognata presa del potere. Le pessime iniziative di un governo definito da più parti di destra che più di destra difficilmente si poteva non poteva essere disturbato dai lavoratori scioperanti, dai Sindacati, di consegurnza dalla stampa che ne riportava le idee, la propria contrarietà, la propria pressione appassionata, sincera e genuina quando sono i lavoratori e solo loro a portare avanti giuste rivendicazione dettate dal vivere quotidianamente e sulla loro pelle di incongruenze se non di ingiustizie. Ebbene in quel periodo non ci furono scioperi contro i lacci ed i lacciuoli che quei governanti stavano tessendo. Non ci fu un segretario confederale di Cgil, della Cisl o della Uil a gridare al "golpe" antisindacale, allo scempio che si stava facendo delle norme che regolamentavano lo sciopero ed il diritto a scioperare, a manifestare contro ed al contempo a manifestare le proprie proposte. Diritti costati cento anni di sacrifici ed a volte di sangue. Quello stesso governo di sinistra Prodi-Dalema-Amato, quella negativa stagione che votava privilegi non confessati ai lavoratori ove ex Presidenti della Repubblica diventavano "emeriti" con tanto automatico ufficio di rappresentanza e sgreteria, auto blu ed altro...e altro ancora. Non parliamo delle tasse come l'Isi, poi Ici, come l'Irap. Tasse sulle case, tasse sulle imprese già abbondantemente tassate...e nessuna legge sul "conflitto d'interesse".
Tornò il Governo Berlusconi che propose una riforma delle pensioni. In pensione a 70 anni! Un mio amico di allora che svolgeva l'attività di fisioterapista esclamò: "...ma a quella età sono io che avrò bisogno della fisioterapia e non che io vada a farla agli altri...e con quale forza a quasi settanta anni" .
Già, Berlusconi, Tremonti e gli altri del governo non hanno gli stessi problemi dei lavoratori, dei dipendenti che non possono lavorare fino a settanta anni per riposare altri dieci, se la vita media era di ottanta anni.
I sindacati si svegliarono e fecero scendere in campo oltre un milione di cittadini della Repubblica in una manifestazione storica tenuta a Roma. Fu l'ultima volta. In questi ultimi dieci anni Cgil, Cisl e Uil sono andati in ordine sparso secondo i propri calcoli e interessi. Nel frattempo erano state varate leggi che precarizzavano il lavoro, aumentantone enormemente la possibilità di sfruttamento selvaggio. Specie a svantaggio dei giovani. Chi non si ricorda i "sapienti" dei DS che pontificavano, secondo governo Prodi, il futuro dei giovani. "....I giovani devono capire che il futuro è fatto di tanti lavori. Nella carriera  lavorativa devono vedersi licenziare o dimettersi almeno dieci-venti volte. Questo è il futuro". Il posto fisso non è buono, non è moderno. Essere in realtà precari per sempre. Quindi senza certezze. Difatti avevano già creato gli Lsu e, non contenti, gli Lpu. Questi si erano illusi di poter passare, quasi automaticamente, nel pubblico impiego. Ci sono riusciti in pochissimi. Forse i super raccomandati? Ancora oggi sono lì, "precari stabilizzati" . Che contraddizione nei termini, quanto reale contraddizione di una Italia pessiammente amministrata.
Da quei tempi i salari dei lavoratori sia privati che del pubblico impiego, grazie agli accordi sottoscritti da questi sindacati, perdevano ogni anno  potere d'acquisto. Negli ultimi trenta giorni siamo stati sommersi dai dati statistici in merito al mondo del lavoro negli ultimi venti anni. I lavoratori sono più poveri di venti anni fa. Gli stipendi tra i più poveri d'Europa...uno spagnolo guadagna di più. La politica di questi sindacati non ha mai favorito il lavoro, ma solo e stentatamente, chi il lavoro l'aveva. I giovani ...zero! Loro non erano ancora lavoratori. E' spuntato un altro sindacato: l'Ugl. Vogliamo fare la conta dei tesserati? Oppure delle tessere?
Qual'è la quota dei pensionati quali iscritti nei sindacati e quanti di questi sanno di essere iscritti e di pagare, sulla loro pensione, la quota d'iscrizione? Quali sono i privilegi dei sindacalisti che piano piano, in questi tanti anni si sono ritagliati?  Un segretario generale, una volta eletto, è riuscito persino a laurearsi. Chissà dove avrà trovato il tempo e la forza di studiare tanto ogni giorno per almeno sei ore per potersi laureare in quattro-cinque anni. Oppure di questi tempi le lauree si hanno con meno, molto meno impegno rispetto ai miei tempi?  
Eppure organizzano una costosissima festa. Sembra che quest'anno sia stata più costosa del solito considerato qualche polemica emersa a livello giornalistico con il sindaco di Roma, Alemannno.
Festa. Ma quale festa. Musica e parole di schierati, tra tanti luoghi comuni, concetti scontati, molta retorica.
Sul palco avrei messo una grande orchestra sinfonica e coro. Quella di Santa Cecilia, siamo a Roma, sarebbe stata ottima. Ci sono brani che fanno molto riflettere sulla condizione in cui ci si trova. Ad esempio il Requiem di Mozart. Oppure quello di Verdi se si vuole essere nazional-popolari. Uno Stabet Mater. L'incipit della settima sinfonia di Beethoven oppure l'aria iniziale della quinta di Mahler.
Nessuno in Italia possiede uno spirito antipolitico. Gli italiani credono nei partiti e nei sindacati. Non credono più negli uomini che gestiscono i partiti ed i sindacati e di conseguenza l'Italia e loro stessi: gli italiani. Perchè questi non chiedono altro che essere italiani, essere messi in condizioni d'essere italiani. Perchè gli italiani sono: ottimi! Non mediocri  o peggio ancora approfittatori se non ladri.