"Rinascimento Italia" vuole essere un barlume di riflessione sui fatti politici e sociali, in un periodo storico che vede l'Italia in grave difficoltà e smarrita nel contesto globalizzato di questa era.

domenica 25 maggio 2014

Elezioni europee 25 maggio 2014


La campagna elettorale per le elezioni europee si è chiusa venerdì sera e oggi una parte degli italiani si recherà a votare. I comizi dei leader di Pd, Forza Italia e M5S hanno espresso ampiamente le loro opinioni. Una reclame incentrata in un mix di problemi europei con quelli italiani. Fin qui niente di male.
Ciò che ha sorpreso è il minimo comun denominatore dei tre: Renzi, Grillo e Berlusconi. Si sono rivelati tre teatranti della politica. Si può dire che nessuno dei tre ha statura nè di leader, nè di statista, ma nemmeno di semplice deputato. Nella prima repubblica sarebbe stato vergognoso un comportamento verbale tanto scurrile e violento l'uno verso l'altro che nessuno avrebbe mai avuto alcuna possibilità d'essere eletto. Erano altri tempi, altra Italia e altri italiani. Si è palesata la completa indifferenza verso comportamenti educati, di rispetto dell'avversario, di rispetto persino verso gli elettori. Tutti e tre a gridare scurrilità e a vomitare insulti verso l'altro. Tutti e tre a tentare di catalizzare l'attenzione dei mass media e degli elettori con metodi in stile "Uomini e donne".
Ci si domanda, a questo punto, se il futuro degli italiani può essere ottimistico. Direi di no. In che mani siamo? Dove sono i De Gasperi semplici, educati, capacissimi, umili, di onestà granitica? Dove sono i Nenni, i Moro, I Zaccagnigni, gli Andreatta, i Togliatti. Dei tre di cui sopra, l'uno rimproverava all'altro d'essere pericoloso o bugiardo. C'è un antico proverbio che voglio ricordare:"Quando i ladri litigano tra loro, stai ancora più attento".
Berlusconi è stato il passato di questi venti ultimi anni, il Renzi è il presente, ma si è rivelato la continuazione del primo con gli stessi mezzi e metodi. Il Grillo sarebbe il futuro "diverso", ma diverso come? Democratico?
La democrazia del web non esiste, è un insulto alla democrazia quella vera. Il web è uno strumento, è come tale non può essere un luogo della democrazia, tuttalpiù uno dei tanti strumenti al servizio della democrazia. Sempre che Grillo voglia veramente una italia libera perchè democratica, ma ho i miei grandi dubbi. Usa la rabbia dei cittadini per un progetto che non convince affatto, così come Renzi usa gli "80 euro in busta paga per 10 milioni di italiani" (a debito) per porre fette di salame sugli occhi degli italiani  affichè possa costruuire uno Stato oligarchico, ferreo nel comando di pochi ove lui rappresenta il capo, l'unico riferimento, il faraone dell'italico protagonismo quotidiano e a vita. Speriamo che gli basti l'Italia, ma ho i miei dubbi. Dall'inizio degli anni ottanta la televisione è radicalmente cambiata. Buona Parte di essa ha fatto ammalare alcuni bambini italiani di protagonismo in forma acuta...e pericolosa. Ora sono adulti con tratti di immaturità evidenti. In questa campagna elettorale si è parlato di Hitler suscitando reazioni dure e giuste. Ci siamo dimenticati del nostro e più prossimo, per storia e caratteristiche umorali, Mussolini. Non vorrei che vari e piccoli mussolini crescessero. Uno basta, visto i terrificanti danni. Non vorrei che Berlusconi, alla fine, si rivelasse colui che ha causato i mali minori all'Italia. Che io sia cattivo profeta, ma fin'ora poche volte, dalle pagine di questo Blog, è successo.      

sabato 10 maggio 2014

Scuola e futuro di una Nazione



Una grande nazione possiede alla base una grande scuola pubblica. Non c'è alcuna riforma che possa cambiare positivamente un solo aspetto dell'articolatissima società moderna, se coloro che saranno chiamati a pensarla non hanno grandi strumenti culturali. Intendo grandi competenze di base che sono capacità di analisi, di critica e di logica. Questi sono gli strumenti necessari per non sbagliare o per errare il meno possibile. Questi sono gli strumenti che la scuola italiana non vuole che i giovani abbiano. Una società che sa pensare attraverso una analisi attenta, profonda che vede oltre la superficie, molti non la vogliono. Una società che sappia criticare e attraverso la critica svelare populismi, false democrazie, finte partecipazioni, falsi problemi, fallaci obiettivi, miraggi esistenziali, non fa comodo a molti. Una società che con logica sappia come cambiare, sostituire, costruire percorsi di grande civiltà, a tanti non conviene. Si vive in una epoca in cui il cattivo gusto la fa da padrone e che con i modestini al potere si celebra l'apologia dell'ignoranza come condizione normale dell'esistenza.