"Rinascimento Italia" vuole essere un barlume di riflessione sui fatti politici e sociali, in un periodo storico che vede l'Italia in grave difficoltà e smarrita nel contesto globalizzato di questa era.

giovedì 29 novembre 2012

Un nuovo partito all'orizzonte




Cari lettori, abbiamo molte volte, dalle pagine di questo blog, previsto fatti ed eventi specifici con  largo anticipo. Vogliamo, oggi, impressionarvi confidandovi che nascerà a breve un nuovo partito-movimento politico che si posizionerà nell’arco costituzionale a “sinistra-centro”. La fase uno è iniziata proprio oggi. Questa “fase uno” era già prevista nel caso avesse fallito la parte “A” del piano cioè vincere le primarie.
Vediamo di essere più chiari. Stiamo parlando di Matteo Renzi.
Il progetto prevede la scalata al PD mediante un programma aggressivo che va sotto il nome di “rottamazione” il quale è stato messo a punto in modo tale che fosse in sintonia con la maggior parte degli umori degli italiani, M. Renzi compreso.
Primarie di coalizione: regolamento.
Renzi riesce a strappare il doppio turno solo perché la nomenclatura del PD è sicura che il proprio candidato, Bersani, vincerà al primo in quanto supererà la soglia del 50%.
E per la stessa presunzione della Direzione nazionale del PD che Renzi  riesce a chiudere l’accordo facendo inserire nel regolamento che  anche al secondo turno (eventuale) gli elettori sono sempre tutti coloro che liberamente vogliono votare.
Quando la nomenclatura incomincia a comprendere che Renzi inizia ad essere più efficace di quanto loro non supponessero; quando iniziò, quindi,  la campagna elettoral-propagandistica dell’avversario che si rivolgeva anche all’elettorato di destra con una mossa che riscosse successo per quanto fosse di per sé rivoluzionaria ed anche azzardata e sensata al contempo(ma sapevano a priori che avrebbe avuto successo); quando iniziarono a vederlo sempre più in televisione e di conseguenza a leggere le sue forti dichiarazioni sui quotidiani nazionali e non; quando notarono che si muoveva con scioltezza, determinazione e non era più un “pieraccioni della politica”, ma che il ragazzo era migliorato non solo perché aveva ben studiato storia, processi sociali, statistiche, economia e quant’altro ma che sicuramente dietro di lui c’è uno staff di ottimo livello sia politico che esperto di comunicazione ed anche tecnico-economico; il politikboureau del PD iniziò a comprendere l’errore si sottovalutazione commesso, anzi gravemente commesso e qualcuno si ritirò in anticipo. A questo punto tentano di reagire cambiando il regolamento. Ed inventano, sconfortati dalle proiezione demoscopiche,  che al secondo turno possono votare solo coloro che lo hanno già fatto al primo, salvo casi documentati di impossibilità (loro sono buoni e giusti….). Al contempo stringono un “patto d’acciaio”  (sic!) con Vendola.
Difatti le proiezioni demoscopiche davano primo il Bersani, ma non vincente, e al secondo posto Matteo Renzi, non Vendola: e così fu.
Domenica prossima ci sarà il ballottaggio Bersani contro Renzi. Il secondo invoca la prima formula del regolamento e cioè che chiunque possa iscriversi ex novo ed andare a votare, i secondi gridano che non si possono cambiare le regole tra il primo ed il secondo tempo di una partita. Ieri sera c’è stato il confronto sulla rete uno della Rai tra i due contendenti. Mai confronto fu più falso, aldilà di alcune parole di cortesia che servivano all’uopo. Matteo Renzi non ha mai scoperto il suo vero piano, anzi lo ha sempre coperto con attenzione e forse con quella ipocrisia che lo fanno un politico astuto e difficile da sconfiggere definitivamente.
Al ballottaggio si sa già chi vincerà con le regole immutate e con le numerose ed opportune dichiarazioni di Vendola che sceglie, ed implicitamente invita i suoi a votare, Bersani.
Domenica sera la competizione terminerà, ci sarà un vincitore che sarà il candidato della coalizione di sinistra alle prossime elezioni politiche che vedono PD più SEL vincenti a colpo sicuro. Il vincitore sarà, come tutti sappiamo, Bersani. L’apparato del partito, anche se faticosamente, avrà vinto. I dinosauri politici potranno tirare un sospiro di sollievo perché si perpetueranno ancora una volta. La loro estinzione di massa è rimandata. La Bindi, lo stesso Bersani, la Finocchiaro, Marini, Franceschini, Fassina, e dietro costoro tutti gli altri del vecchio apparato nazionale, regionale, provinciale  e le giovani leonesse dell’antimafia sia quelle vere che quelle ricchissime e da salotto ecc…  domenica sera tireranno un sospiro di sollievo e rallegrandosene inizieranno ad immaginarsi già nelle stanze dei bottoni del potere italiano.
Ma siamo ancora al 29 novembre 2012, mancano ancora tre giorni al D-day. Oggi su sei giornali, per la metà nazionali, c’era una inserzione a tutta pagina a pagamento (spesa presunta 100.000euro) non firmata ma che si riferisce ad una “associazione” sconosciuta con sede a Pistoia in una via e numero civico che sembra essere la residenza dell’avvocato di fiducia di Renzi e che invita gli italiani ad iscriversi per il ballottaggio mandando una e-mail di “iscrizione”ai comitati provinciali elettorali. La fase uno del piano B è iniziata.
Domanda: lunedi 3 dicembre Matteo Renzi dovrebbe rientrare a Palazzo Vecchio in Firenze e continuare a fare il sindaco di quella bellissima città italiana. . . e dovrebbe dichiarare”Cari italiani è stato bello, ma è finita”. Ma vi sembra verosimile? Dopo aver catalizzato quotidianamente  la politica italiana per oltre un mese, dopo essere stato una delle due grosse novità politiche da quindici anni a queste parti, dopo che un milione di persone circa hanno votato per lui alle primarie, dopo che ha riacceso passioni e speranze politiche vi pare che tutto ciò possa finire? O che tutto ciò possa essere assorbito, digerito e riciclato all’interno del PD in perfetto stile democristiano? O che, come desidererebbero i dinosauri politici del PD,  tutto si sciogliesse per poi evaporare ed infine essere stato tutto ciò un ricordo e per loro un incubo? La fase due prevederà un “contenzioso” ove il causus belli è già in essere e che dovrà dar vita ad un nuovo soggetto politico, fase tre del piano B, che si presenterà alle prossime elezioni politiche con la speranza di ricevere molti voti dai delusi. Dai delusi del PD, del Pdl, dell’Udc, dell’IdV, e di quella parte di elettorato che a tutt’oggi non andrebbe a votare e che rimane il primo partito nelle attuali indagini demoscopiche. Il successo è assicurato. Un partito dal 10 al 17% significherebbe che Bersani e Vendola non andranno più a governare con il loro “patto d’acciaio”, ma rifletterebbero in salotto bevendo una buona camomilla calda. D’altronde dietro Renzi non c’è Renzi. . . solo.


lunedì 12 novembre 2012

Cari giovani, tranquilli, siete in buone mani.







Sono circa 300.000 le domande per il concorso nella scuola per gli 11.000  posti d'insegnamento a tempo indeterminato. Età media 38 anni con uno status lavorativo di disoccupati o impiegati precari e saltuari, quando va bene.
Alla stessa età il Prof. Martone è già viceministro e dall'età di 29 è professore universitario. Di lui si ricorderà la frase infelice che chi si laurea dopo i ventotto anni è uno "sfigato". Forse voleva dire che se non si è figli del giudice Martone si è "sfigati"?
Oggi, la figlia Silvia del ministro Fornero, che ha 37 anni, è da tempo prof. universitaria in genetica nella stessa università dove insegnano il padre prof. Deaglio e la madre prof.ssa Fornero. La madre, in qualità di ministro, recentemente ha definito i giovani italiani dei "choosy". Ciòè con la puzzetta sotto il naso che non vogliono adattarsi a svolgere mansioni lavorative umili, semplici,  poco pagate. Forse perchè aspirano ad esercitare il loro sogno nel campo professionale e non ci riescono? Perchè...? Chissà mai perchè!
Il ministro del Lavoro e del Welfare, prof.ssa Fornero, ed il suo vice, prof.Martone, hanno la grande responsabilità in Italia di trovarci un lavoro e una degna sistemazione sociale. E chi meglio di loro. Cari italiani, possiamo stare tranquilli ...siamo tutti super-raccomandati da gente espertissima nel campo!

sabato 3 novembre 2012

Siamo entrati nella "Terza Repubblica"










La Seconda Repubblica è defunta. E' durata venti anni come il fascismo. Ma ciò che abbiamo vissuto è stato "sfascismo" ed anche questi politici hanno distrutto l'Italia, ci rimane solo un'Italia da ricostruire dalle fondamenta.
Siamo entrati nella Terza Repubblica per una serie di eventi che cambieranno radicalmente nel volgere dei prossimi anni i nomi, le facce, della classse politica. Cambieranno i partiti, programmi, stili e gli italiani.
Quali sono i sintomi di questa affermazione che non è nè illusione, nè desiderio, nè semplice auspicio.
A ben osservare si notano una serie di novità importanti che stanno avendo conseguenze inimmaginabili fino a poche settimane fa.
1- Il fenomeno Renzi che si afferma. La "rottamazione" dei politicamente falliti del suo partito ha provocato il passo indietro dei maggiori responsabili quali W. Veltroni e M. D'Alema. Il primo non si ricandiderà alle prossime elezioni politiche ma..." non lascia la politica.". Cosa vuol dire? Semplice. Aspira a incarichi di alto profilo, da Presidente della Repubblica in giù (magari presidente della Rai). Il secondo, a malincuore e con titubanze evidenti, lascia immaginando per lui un incarico di profilo internazionale quale Segretario Generale della Nato. Un'altra, la Melandri, cerca un posticino niente male nella nomina a Presidente del Museo di Arte Moderna di Roma. Modedistini spocchiosi mirano in alto. Posti di prestigio dati e pretesi chissà per quale particolare capacità o meriti. Renzi può anche perdere le primarie, ma vincerà il prossimo congresso del Pd. Avremo così una sinistra liberal, più simile al Labour inglese o alla Spd tedesca. Ciò segnerà la fine dello stalinismo che ancora aleggiava in questo partito e in Italia. Purtroppo con molto ritardo. Ma sarà la fine anche dei "margheritini" Bindi, Marini, Franceschini, Gentiloni,...che si erano accasati nei Ds per avere un "posto" facile e assicurato nella nomenclatura della politica che conta in Italia.
2- Fine di un secondo partito e prima ancora di un protagonista eccellente della seconda repubblica:  A. Di Pietro. Non saranno certo il sindaco di Napoli nè quello di Palermo a salvare L'Italia dei Valori. La legge del contrappasso ha colpito proprio colui che fu protagonista indiscusso della fine della prima repubblica. Oggi tocca a lui, con una variante. Da PM,I suoi inquisiti responsabili di partiti "rubavano più che altro per il partito". Se Craxi aveva conti all'estero e prestanomi, non si può dire questo di Forlani, Citarristi, e dei democristiani condannati.
3- Fine di Berlusconi. Con la sceneggiata del ritiro, prima della condanna, e del ritorno rabbioso dopo la condanna. Se già da un anno le sue quotazioni politiche erano in caduta libera ora, con questo comportamento inaccettabile, ha affossato anche il suo partito i cui dirigenti hanno difeso la posizione del loro "capo" comprovando, ancora una volta se ce ne fosse stato bisogno, sudditanza e interesse politico personale....posizionandosi, come sempre, sulla stessa linea di Berlusconi. Che coraggio!
Quindi fine del protagonista per eccellenza del ventennio "sfascista".
4- G. Fini ha sempre sbagliato a chi accompagnarsi nella sua carriera politica: la Meloni, La Russa, Alemanno, Gasparri, Matteoli, Storace, più l'affaire "casa di Montecarlo" lo hanno ridotto ai minimi termini. Non dimentichiamo il grave errore della fusione di AN con Forza Italia per dare vita al Pdl. I troppi errori lo stanno trascinando verso un limbo politico per un futuro da dimenticato.
5- Il crescente successo del Movimento 5 Stelle e l'affermazione in Sicilia farà si che sarà l'ago della bilancia del prossimo parlamento e non solo di quello siciliano. Giacchè si andrà a votare con il "porcellum" questo sarà un grosso regalo al movimento stesso su cui confluiranno anche i voti della maggior parte degli ex Italia de valori tanto che in qualche regione del nord Italia possa arrivare oltre il 30% di consensi, probabilmente in Liguria.
6- C'è in atto un tentativo della Chiesa di "incoraggiare" un partito dei cattolici democratici e liberali che non ruoti intorno al partito di Casini.
7- Non dimentichiamoci l'eliminazione politica di U. Bossi in perfetto stile leninista. Ma la Lega Nord di Maroni non morde e non fa presa. Si prevede un primo periodo di cristallizzazione della Lega con una politica sterile e da senza potere, per poi sciogliersi come neve al sole e ricerca di nuove opportunità per il suo elettorato.
 Berlusconi, D'Alema, Veltroni, Di Pietro, Fini e Bossi, i "padroni dell'Italia" della seconda repubblica, sono tramontati, sono finiti e con essi anche l'Italia che hanno così mal governato.