"Rinascimento Italia" vuole essere un barlume di riflessione sui fatti politici e sociali, in un periodo storico che vede l'Italia in grave difficoltà e smarrita nel contesto globalizzato di questa era.

martedì 31 maggio 2011

E adesso un vero partito liberal-conservatore.

E' arrivato il momento di fondare un vero partito liberal-conservatore.
Iniziare una fase di transizione da movimento a partito. Ricerca di un nuovo programma che puntualizzi bene innanzitutto che il senso di responsabilità nei confonti dello Stato di ogni soggetto politico deve essere posto al centro dell'attività politica e al di sopra, specialmente nei fatti, anche della stessa persona e dei suoi interessi. Ogni azione politica deve trovare logica solo se essa rientra nell'interesse della collettività. A questo dovrà aggiungersi un alto senso di giustizia sociale che tende, dapprima , a rimuovere ogni forma di privilegio cancellando le numerose leggi che mantengono in Italia una casta parassitaria e molto ampia e costosa. Dopo a redistribuire meglio il reddito nazionale.
Terzo puntare su una scuola seria ove devono essere innanzitutto i professori il perno della stessa e che eleggono ogni tre anni il capo di istituto, cancellando le figure dei presidi e in realtà finti dirigenti anche se meramente scolastici che non servono e sono retaggio di un passato ottocentesco. Gli edifici scolastici passano dalle Provincie alla gestione diretta dell'Istituto scolastico in raccordo con la Regione quale Ente erogatore. Le abilitazioni all'insegnamento vengono profondamente modificate con tre esami propedeutici così scanditi: a) esame sulla conoscenza della disciplina, 2) prova pratica, registrata, sulle reali capacità del candidato a trasferire con linguaggio chiaro ed efficace ciò che sà a chi non sà, 3) prova psico-attitudinale scritta nella quale il candidato dovrà dimostrare con certezza d'essere capace a guidare il gruppo classe ed esserne punto di riferimento non per l'autorità, quanto per l'autorevolezza.
A questo si aggiuga un grande impegno nella ricerca universitaria sia teorica che applicata e sulla quale si farà solo ed esclusivamente carriera universitaria.
Quattro. Lotta serrata alla criminalità con nuove leggi e ridando senso alla comunità di vivere in sicurezza sociale e di contro nuovo piano carceri per una detenzione umana ma pene certe per i rei con gravi o gravissime colpe.
Quinto. Rilancio economico, con al centro gli sgravi fiscali a favore delle imprese che innovano, e abbassamento delle imposte e dell'Iva. Grande piano di infrastrutture pubbliche ove i costi delle stesse devono essere sempre inferiori alla media di quelle europee e dove i controlli vengano costantemente eseguiti a qualsiasi livello(comunale, provinciale, regionale e statale) da un reparto specializzato dei Carabinieri.
Sesto. Riforma della giustizia con un numero doppio di magistrati, con un nuovo tipo di concorso ove viene previsto propedeuticamente almeno cinque anni di esercizio della professione di avvocato e sistema giudiziario incardinato per specializzazioni e promozioni di carriera solo per meriti.
Settimo. Riforma fiscale che tende ad eliminare le norme che favoriscono l'evasione e l'elusione e semplificazione totale del sistema con abbassamento della stessa pressione su soggetti singoli o associati ed imprese.
Questa può essere una piattaforma programmatica sulla quale si può concretamente lavorare.
Al contempo, nominare un unico coordinatore del PdL che vedo nella figura del Guardasigilli Alfano il soggetto migliore a ricoprire questa carica. I motovi sono i seguenti:
-persona che dimostra capacità di analisi politica solida,
-soggetto che sa esprimere con efficacia il pensiero politico,
-dimostra di possedere un ottimo bagaglio culturale,
-immagine si sè elegante e moderna con espressioni moderate ma espresse con sicurezza e fermezza trovando sempre soluzioni intelligenti  e mai banali.
-giovane e con idee avulse dal passato storico della prima repubblica e che guarda ad una Italia ed Europa futura cosciente delle sfide del Mondo globalizzato.
Ci sarebbe ancora dell'altro, ma penso che già questo possa bastare.
Dopodichè bisogna incominciare a parlare di struttura e organizzazione del partito del nuovo emblema e con esso il nome che ne rispecchia facilmente la propria "fede" politica.
Buon lavoro al Centro-destra. Se sarete così bravi, avrete dato all'Italia il primo contributo positivo nell'augurio che sia il primo di una lunga serie. ...Dimenticavo, prima di ogni ragionamento dovete cambiare questa "porcata" di legge elettorale. Se non lo farete dimostrate d'essere "molto piccoli", politicamente parlando, e quello che ho tentato di suggerire è invece il volto di un Grande Partito moderno.
Vi aspetto nei fatti. 

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lunedì 30 maggio 2011

Berlusconi ha perso.

Berlusconi ha perso, la massima colpa di ciò è di Berlusconi.
Gli errori che ha commesso sono i seguenti:
1) pensare la sua scesa in campo, in prima persona, mettendoci la faccia a Milano, a Napoli, a Crotone ecc... potesse avere un potere tale da galvanizzare i supporters e trasportare "topolini" a frotte verso la meta voluta dal "pifferaio magico" senza capire che il Berlusconi di oggi non viene più visto come il Berlusconi di dieci anni fa o anche di tre anni fa quando stravinse le politiche contro Veltroni più per demerito degli avversari che per merito suo.
2) Trasformare la competizione amministrativa e quindi locale, in un voto pro o contro di lui e del suo governo. In politica questo è un errore banale. Il realtà, Berlusconi, voleva mischiare le carte cercando di far percepire agli italiani il voto alle amministrative più come se fosse un voto dato alle politiche.
3) La "strategia dell'insulto" imposto ai suoi, vedi la Moratti e Lettieri e lui stesso con Bossi al seguito, quale strategia vincente. Questa maniera di fare campagna elettorale, ancorchè essere disdicevole e di pessimo esempio, è sempre perdente in una società sostanzialmente sana. Ma Berlusconi pensava che la società italiana fosse stata, ormai, trasformata da popolo in massa tramite la continua e decennale contaminazione mediatica dei format tipici delle sue tv, come: La pupa ed il secchione, il Grande fratello, Amici, o del tipo dell'Isola dei Famosi. Una società spazzatura dove chi insulta e alza la voce o alza il vestito o lo abbassa...vince!
4) Al 2° turno si è cercato di comprare i voti dei milanesi in modo oltretutto goffo e offensivo, annullando multe o trasferendo ministeri e quant'altro la fantasia (ma non l'immaginazione), che voleva tornare al potere, suggeriva loro. Una volta si usavano i pacchi di pasta in omaggio in cambio di voti, vedi Achille Lauro a Napoli in anni in bianco e nero e di fame. Oggi non c'è più fame, c'è, però, voglia di dignità e lavoro. Forse la Moratti e quello scienziato di Bossi non se ne sono accorti. Quest'ultimo poteva, almeno, farsi consigliare dal figlio.
Con ben quattro erroro simili non si può portare a casa la vittoria. Sono errori grossolani tipici di coloro che sentono mancare l'erba sotto i piedi, ma, al contempo, accecati dalla voglia di potere a tutti i costi o quasi perdono lucidità, non inquadrano bene la realtà e ne hanno una visione molto distorta incalzati da quella sensazione di sconfitta si comportano spesso con arroganza e supponenza e a volte quasi con furore. Tipico di chi è in forte decadenza e prossimo alla caduta finale.
Il problema, adesso, sarà se il PD e gli altri del centro-sinistra, riusciranno a rianimare un moribondo.

venerdì 27 maggio 2011

Il problema italiano: Berlusconi

Ieri, 26 maggio 2011, il G8 in Francia.
I Grandi in parata tra ali di folla festanti....non c'era il Presidente del Consiglio dell'Italia. E' rimasto in albergo. Il consiglio è stato "azzeccato". Sarebbe stato sicuramente contestato. Quella gente, francesi del Nord, più protestante che cattolica, ha una morale opposta a quella di Berlusconi e dei "cattolici" italiani.
Altro che "legittimo impedimento" . Là, prima ci si dimette dall'incarico pubblico e poi ti difendi nelle aule giudiziarie come ogni cittadino.
Il peggio, però, doveva ancora arrivare. Al tavolo circolare del summit, mentre questo stava per iniziare, Berlusconi è isolato, nessuno lo avvicina, dietro la spalliera della sua poltrona. Il suo volto esprime risentimento, sembra una maschera del "malcontento". Decide d'impeto di avvicinare il Presidente Obama.
Questo dapprima non si alza, forse pensa ad un saluto. D'altronde si era lì per lì per iniziare. Arriva, chiamata dal premier italiano, la traduttrice e Barak O. capisce che non si tratta solo di un saluto e si alza dalla sedia.
Gli altri premier erano ormai seduti e guardano con stupore e qualcuno anche stizzito/a la scena.
Quello che Berlusconi non aveva messo in conto e che sarebbe stato scoperto quello che stava per dire.
Una denuncia della magistratura italiana vergognosa e falsa. Obama rimane sconcertato. Quello continua a denunciare alla massima autorità di una nazione straniera la magistratura con accuse assurde e che ormai noi italiani sappiamo essere strumentali.
Per quindici anni Berlusconi è stato il vero collante del maggiore partito italiano e coè Forza Italia. Senza di lui sarebbe imploso velocemente. Da un po di tempo sta diventando il maggiore problema d'Italia. Il giorno prima aveva offeso l'elettorato italiano affermanda che chi vota a sinistra non è intelligente. Due anni importanti per la ripresa economica sciupati nel tentare di non farsi processare con nuove e diverse leggi ad hoc.
Mette in grave difficoltà anche il suo partito il PdL. Questo deve già iniziare ad organizzarsi come un partito e non più come movimento. Berlusconi non può durare e non durerà. E' isolato anche a livello internazionale.
Se sarà processato con sentenza definitiva di condanna al carcere, certamente, come il suo amico, sceglierà il cosidetto "esilio". Cambierà solo la nazione. Al posto della Tunisia, un paradiso fiscale delle Antille del tipo Santa Lucia.
Adesso, egregio Berlusconi, basta! Il delirio di onnipotenza, che molto o tutto ti è dovuto è cosato caro anche al tuo amico socialista e defunto... che fece errori imperdonabili anche sul piano tattico. Non aveva capito che ne avevamo abbastanza di un pessimo "andazzo". Anche noi democristiani.

giovedì 26 maggio 2011

L'Arte in Italia del 26 maggio 2011.

Dopo la sciagurata inaugurazione a Roma della statua al Santo Padre Giovanni Paolo II, la biennale di Venezia offre spunti polemici in merito ad alcune opere quali la Pietà di Michelangelo rivisitata mostruosamente e con spirito polemico e dissacratorio.
La stat ua al Santo Padre non è altro che una garitta divelta con una zucca piantata in cima. Io mi sarei vergognato a presentare simile obbrobrio. Evidentemente il Sindaco di Roma ci ha rimesso un bel pò di popolarità. Il bozzetto è una copia in carboncino della fotografia ormai famosa in tutto il Mondo che qualsiasi studente di Liceo artistico è capace di realizzare.
Speriamo che quanto prima l'obbrobbio venga tolto dalla Piazza dei Cinquecento. Il Beato Papa meritava molto di più, ma evidentemente chi non è vero artista non si fa emozionare dalla figura né dalla cerimonia di beatificazione di Giovanni Paolo II.
La Biennale di Venezia ripropone alcune schifezze. Si è obbligati quando non si ha nulla di veramente artistico da presentare. Fare Arte viene spesso declinato nel "fare polemiche più che si può".
Voglio ricordare al responsabile della Biennale che: 1) dissacrare è così facile che si può paragonare questo al fatto che non c'è cosa più facile per chiunqe che parlare di se stesso... si può anche avere un linuaggio forbito, corretto... ma tant'é. 2) Opere dissacratorie, polemiche e schifezze varie in esposizione alla Biennale ne è piena la sua storia... nemmeno di originalità si può parlare. 3) Il tutto si allestisce a spese dei contribuenti e questi sono già ben spremuti ed anche molto irritati.
La statua della pseudapietà con il volto di Maria in versione teschio (o Morte) se la vada a porre nella propria stanza da letto... il Direttore della Biennale.

venerdì 20 maggio 2011

Giovedì 19 maggio 2011: il Presidente USA, in uno storico discorso, afferma il diritto del Popolo Palestinese ad avere una patria.

Obama stringe palestinesi ed israeliani ad un confronto serrato in merito all'annosa questione sul diritto ad esistere dei due popoli. Il discorso di ieri non è piaciuto ad entrambi i protagonisti per ragioni semplicemente egoistiche e tornacontistiche già note. "Se Israele vorrà, in futuro continuare ad esistere, dovrà riconoscere uno Stato palestinese". Ma sarà poi vero? Oppure per lo Stato d'Israele sarà l'inizio della sua fine? I timori israeliani non sono infondati.
A mio sommesso vedere, la sopravvivenza di entrambi i Popoli prima, il loro sviluppo economico e sociale dopo, passa solamente attraverso una grande visione che supera la Storia stessa  e cioè:"Un solo Stato per entrambi i popoli". Tutti avrebbero da guadagnarci, il Mondo intero e l'Umanità tutta. Due Popoli antichissimi che hanno sempre vissuto nello stesso territorio in modo "burrascoso" e che finalmente comprendono che la "chiave del loro futuro" consiste in una convivenza e collaborazione pacifica e amichevole. Il vento di democrazia e partecipazione che spira nell'area dovrebbe far riflettere gli israeliani in quanto i dittatorelli di turno rappresentavano una valida opportunità per la sopravvivenza di Israele e della sua politica "dura", ma con nazioni, quali Tunisia, Libia, Egitto e prossima anche la Siria, democratiche, ove le potenze occidentali non possono fare altro, e giustamente, che sostenerle, Israele dovrà capovolgere la propria politica altrimenti sarà la fine del suo Stato e della sua gente. Stesso discorso, ma per ragioni diverse, vale per i Palestinesi. Nessuno di questi Paesi musulmani, di nuova democrazia, sosterrà gli estremisti palestinesi, anzi tutt'altro, né varrà, in tal caso, la "fratellanza musulmana" la quale si indirizzerà, sicuramente, sulla esistenza di uno Stato pacifico palestinese.
In questo scenario vi è ancora l'incognita del futuro della caduta delle altre "dittature islamiche" e delle ultime "caste" che governano oligarchicamente numerosi Stati arabi.  Queste dovrebbero cadere quasi tutte, o modificarsi profondamente nei prossimi anni.
L'unico futuro certo per israeliani e palestinesi è quello di fondare un unico Stato Israelo-Palestinese per il bene dei due popoli ponendo all'art. 1 della loro futura Costituzione l'amicizia tra i due popoli.