"Rinascimento Italia" vuole essere un barlume di riflessione sui fatti politici e sociali, in un periodo storico che vede l'Italia in grave difficoltà e smarrita nel contesto globalizzato di questa era.

giovedì 17 dicembre 2015

Default politico del Governo nella vicenda della elezione dei tre membri della Consulta.

Era la linea politica presa dal Governo che bloccava la nomina dei membri della Consulta, non i partiti politici. Questa è la drammatica realtà della incredibile e mortificante vicenda che ieri ha cessato di essere tale.

Eletti, quindi, i tre membri mancanti della Corte Costituzionale. Quali gli effetti politici?
Non c’è ombra di dubbio che dopo ben 32 votazioni era evidente che l’accordo PD-FI non era realistico. Realistica è stata, però, la pochezza di buona parte della classe politica parlamentare.
Si è appalesato, invece, quanto la minoranza del partito democratico aveva, sin dall’inizio, proposto: solo con un accordo col M5S era possibile eleggere i membri della Consulta. Ma il Renzi Matteo, con la sua solita sicumera, non li ha nemmeno ascoltati preso da calcoli di bassa politica: a) fa parte del “patto del Nazareno” e continua il legame con Berlusconi su “cose” concrete; b) si continua nell’isolamento dell’avversario renziano più efficace attualmente sulla scena politica e cioè il M5S; c) la composizione della/e terna/e proposta/ ( i primi candidati erano Violante e Sisto) era favorevole agli interessi politici-amministrativi del “renzismo” in quanto questa Consulta dovrà valutare la costituzionalità di tutte le riforme renziste, dal job act all’Italicum, al nuovo Senato ecc; d) un costituzionalista di grandissima levatura tecnica e riconosciuto unanimemente, non schierato, quale quello sostenuto dal M5S, se eletto, sarebbe stato punto di riferimento all’interno della Corte Costituzionale e anche, eventualmente, un voto a favore della incostituzionalità, totale o parziale, di certe riforme renzine.
Oggi è la disfatta di Renzi sul piano politico. Ha perso la sua battaglia su tutta la linea. Ha dovuto accettare la nomina del candidato della minoranza del movimento stellato e gli è saltata la nomina totale dei tre della maggioranza renzina in Parlamento.
La realtà e che il M5S deve essere messo nelle condizioni di governare! Di entrare nel Governo dell’Italia e prendere atto che non si può lasciare all’opposizione il secondo partito italiano fortemente presente sia in Parlamento che nella realtà elettorale nazionale.
Arrivati a questo punto, il Governo Renzi ha dimostrato tutti i suoi limiti e un logoramento così accentuato che presto presenterà gravi limiti della governance della Nazione. Limiti politici, in quanto continua in una alleanza inattuale sia col Nuovo Centro Destra, sia con i verdiniani e sotto, sotto ancora con Berlusconi. Limiti di natura etica pesantissimi. Il Governo del Presidente del Consiglio deve dimettersi.
E’ assolutamente necessario, per il bene del futuro dell’Italia, un cambio di passo. Un cambio di governo. Un primo governo traghettatore ed eventualmente un secondo “governo di cambiamento” per una nuova stagione politica e amministrativa dell’Italia che vede una alleanza tra Pd e M5S.
E’ chiaro che non potrà essere né Renzi, né uno dei suoi a promuovere il primo “governo del cambiamento”, ma una figura di prestigio politico e istituzionale. Un primo governo di transizione, anche di minoranza, o monocolore, che  proverà la propria forza nella bontà delle proposte di legge ed il consenso, di volta in volta, nelle aule parlamentari. La fase due, prevede un “Governo di Cambiamento Organico”, laddove per “organico” si intende una vera alleanza politica ed un programma di massima tra il PD ed il M5S, anche a costo di lasciare, in questa stagione politica, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ad un esponente del M5S gradito per equilibrio, moderazione e capacità. 

sabato 12 dicembre 2015

L'Europa ed il rischio della destra al potere

Da circa venti anni l'Europa vede una "invasione" pacifica di migranti da tutte le parti del Mondo:
Dopo la caduta del muro di Berlino furono i russi con le loro bancarelle che vendevano le macchine fotografiche Zenit e tanto altro. A costoro si accostarono i polacchi e poi gli ucraini. Dopo ungheresi e rumeni. Anche dal Sud e centro-America arrivavano .
Arrivarono, dopo un po', gli albanesi. Chi non ricorda le navi stracariche che attraccavano nei porti dell'adriatico? Con loro ci accorgemmo che arrivarono molti problemi di ordine pubblico, almeno in Italia. Questi si aggiungevano alle bande di rumeni.
Li chiamavano extracomunitari anche se nel frattempo la Polonia, l'Ungheria e la Romania aderivano alla UE. Si diceva che questi arrivi di massa erano non dei problemi ma delle opportunità, Opportunità demografiche e di sviluppo. Anzi erano delle risorse. E contemporaneamente i politici di tutta Europa raccontavano la favola che bisognava immaginare  il proprio futuro  lavorativo senza il "posto fisso" -come se questo avesse la rogna- anzi come un continuum cambiare lavori e posti. Nel frattempo la "coalizione" aveva bombardato la Bosnia e resa radioattiva parte del territorio e qualcuno, nel frattempo, aveva trucidato migliaia di bosniaci-musulmani nella cosiddetta pulizia etnica. E così finiscono in bruttezza gli anni novanta. Il primo decennio del nuovo secolo dovevano inaugurarlo, quelli della "coalizione", alla grande, continuando a destabilizzare qualche altro pezzo del Mondo: l'Afghanistan e meglio ancora l'Iraq, alla fine anche Libia e Siria. Ma avendo destabilizzato, la Francia in testa, la Costa d'Avorio ed il Ciad ed altri stati africani, inizia irrefrenabile la migrazione del popolo negro. L'Europa quale Terra Promessa. Italia e Spagna gli approdi e poi verso Germania, Svezia, Gran Bretagna e Francia.
La Ue allargava, nel frattempo, la zona di Schengen. Il trattato di Dublino III conferma le inefficienze europee in termini di immigrazioni-
I molti musulmani e neri, specialmente, hanno attizzato, in tutti i paesi della Ue, il fuoco del razzismo e dell'insofferenza verso costoro. Come il solito, la men che mediocre classe politica europea non ha saputo gestire il fenomeno ed ora iniziamo a pagarne le conseguenze politiche con le avanzate di partiti di destra.
Questo è il vero pericolo delle immigrazioni dall'Africa e dalla Siria, che l'Europa diventi una enorme area politica della destra xenofoba e pericolosissima che ,notoriamente, "risolve" i problemi alla "sua maniera" e rende instabile i rapporti tra nazioni e pericolose sono le sue politiche sociali.
Il successo delle opposizioni sono dovute innanzitutto alla cattiva politica europea, odiata o comunque contestata o giudicata dannosa da buona parte degli europei. La cattiva gestione della politica in Francia e l'immigrazione mal gestita favoriscono il Front National. Per gli stessi motivi. in Italia, è risorta la Lega ed è nato e rafforzato il M5S. In Spagna c'è Podemos. I partiti tradizionali di destra e di sinistra sono entrati in crisi. In realtà è la crisi di valori che sta mettendo in ginocchio l'Europa. L'ipocrisia della Ue, la sua finta bandiera di civiltà, la sua politica favorente i poteri forti della finanza e dell'industria, la distruzione della buona scuola, della buona università, la corruzione ed il favorire l'evasione fiscale a livello mondiale. Il non aver avuto coraggio, ma utilizzando non i principi della cultura  e della civiltà occidentale, ma sempre i compromessi, hanno ridotto l'Europa in un territorio "desolatamente libero". Prossimo al suicidio storico.
























martedì 8 dicembre 2015

Renzi non è la soluzione




Ormai è chiaro che Renzi non è la soluzione ai mali dell'Italia.
Il "giochino" di Renzi si è ormai dichiarato. E' iniziata, per lui, la corsa contro il tempo. Renzi spera di arrivare alle prossime elezioni con la sua legge elettorale e di vincerle. Perché gli basterà vincere una sola volta, la prima, per poter rimanere al potere per i prossimi venti anni. Perché la prima cosa che farà, con la sua nuova "maggioranza bulgara" che l'Italicum gli avrà consentito di avere, sarà cambiare l'attuale Costituzione. Dopodiché con la nuova costituzione che "consentirà di governare velocemente come i tempi richiedono per rimanere al passo con gli avvenimenti economici e storici in generale" chiuderà i margini di democrazia al minimo, le folle gli si riverseranno dalla sua parte, come di consuetudine, in soccorso del vincitore. Vincitore che avrà , con 3.6 milioni di voti su 36 milioni di aventi diritto, il 55% dell'unica camera che conta, quella dei deputati considerato che il Senato l'ha scippato al voto degli italiani. Scimmioni e scimmiette ammaestrate ne ha già tante, che si rendono parte diligente ad amplificare il "verbo" renziano, dopodiché si moltiplicheranno, come per miracolo, come i pani ed i pesci di evangelica memoria.
La cartina al tornasole che la Politica di Renzi è fallimentaria sta nel fatto che il M5S aumenta i suoi consensi ed il Pd retrocede. Ma ancor peggio è l'analisi dei dati destrutturati; i giovani, gli operai, e la borghesia vota il movimento di Grillo molto di più che il Pd. Quest'ultimo prende voti dagli anziani e dalle donne e dalla Confindustria. Il Pd, quindi, ha perso il voto sia della classe operaia, ma anche della piccola e media borghesia che ha fatto la fortuna delle vittorie di Prodi. Il Partito della Nazione ormai è quasi perso perché il centro lo sta occupando il M5S. Sembra che una gran fetta dei possibili e futuri voti provenga proprio da elettori di centro ed anche ex democristiani. Questi ultimi vedono Renzi come il fumo negli occhi anche perché non gli riconoscono nemmeno l'unghia dell'alluce del piede sinistro come democratico cristiano, perché dimostra di non essere né cattolico, né democratico. Magari un "maleducato di successo", come è stato definito da qualcuno? Un po' gradasso? Un gran bugiardo? Un arrivista senza scrupoli? Uno che di sostanza è zero, ma che di fumo negli occhi ne da tanto ed è un maestro?
Uno che ti dà un bel po' di tasse da pagare e un bel po' di fregature da mal sopportare.
Oggi cerca di comprare il consenso. Basti pensare agli 80 euro in busta paga, ai 500 euro ai diciottenni che giustifica come bonus "cultura". Tanta cultura che servirà, a molti di loro, a cambiarsi il telefonino. Domani il consenso lo prenderà, dopodomani lo imporrà e non ci saranno più ne gli 80, né i 500 euro, ma solo la "Buona scuola" renziana. Auguri Italia.






domenica 27 settembre 2015

Fine dell'estate


Finita l'estate si riprende. Da Renzi e non poteva essere diversamente. Dal 18 giugno, giorno dell'ultimo post di rinascimentoitaliaxxi si nota un cenno di recupero nei sondaggi del gradimento. Ma il dato intorno al 35% rimane modesto, e, a dirla tutta, non  soddisfacente,
Dove ha deluso? E quali sono i suoi punti di forza?
Questi ultimi sono:
-intrapprendenza. Dopo tanti "fichi secchi" che dall'alto della loro convinta autoconsiderazione ci hanno afflitto e sconfitto negli ultimi venti anni, finalmente Renzi  con il suo dinamismo e la sua forza e freschezza giovanile viene apprezzato e seguito con attenzione anche se, a volte, con irritazione.
-metodo. Velocità e tempismo sono le sue artiglierie e cavalleria da campo di battaglia in un quadro analitico preciso e lucido. La sua analisi del momento e delle persone rimane concreta. Anche quando rischia di cadere in contraddizione rispetto a quanto già detto in occasioni passate egli sa benissimo che è un metodo. In politica, ciò che conta è sempre quello che si afferma nel tempo presente. E' inutile che i suoi detrattori cerchino di far risaltare tali contraddizioni come fa il Fatto Quotidiano. Sicuramente ricordare le contraddizioni, i cambiamenti di opinione,aiutano i lettori a non dimenticare e a confermare questo tratto del Premier, ma tutto questo non incide sull'opinione pubblica, finchè il Renzi rimane in sella. Quando cadrà dal cavallo allora e solo allora le contraddizioni saranno valutate severamente anche dalla stampa che oggi è china, quasi tutta, al suo passaggio. Altro punto di forza è rappresentato dalla comunicazione.  Egli utilizza giornalmente tutti i mezzi di comunicazione con brevi messaggi, concetti chiari e sicuri, a volte duri. Linguaggio diretto, semplice senza incertezze o pause di riflessione nella comunicazione pubblica. Nessun contraddittorio, questo porta sempre alle polemiche e chi ha il potere perde nel confronto.

All'opposto:
-nel merito delle questioni lascia molto a desiderare. Sembra quasi che ciò sia solo un dettaglio per quanto importante, ma solo un dettaglio-
-ambizioso e spavaldo, se poi diventerà anche spregiudicato farà del male a se e agli italiani.
-non sfonda in Europa. Il suo vero perimetro è l'Italia, non va oltre. Questo chiarisce anche un altro punto della condizione politica italiana: non esistono soggetti di grande personalità per cultura, per moralità, per capacità progettuale. Le suggestioni renziane possono funzionare in una Italia con l'acqua alla gola, non in Europa.

giovedì 18 giugno 2015

Il rottamatore da rottamare?

Se oggi si chiedesse agli italiani chi è colui che andrebbe urgentemente rottamato, la maggior parte risponderebbe...........! Mettere il nome al posto dei puntini.




martedì 9 giugno 2015

il punto di maggio-giugno



Arrivati alla data odierna, ritengo che sia importante sottolineare alcuni avvenimenti succedutesi negli ultimi due mesi.
1) Le elezioni regionali parziali hanno dato un risultato politico netto. Chi ha perso in termini di voti e di consenso sono stati a) Forza Italia, b) Pd. Quest'ultimo ha perso oltre un milione di voti. E' un dato eclatante se si considera che circa un anno fa aveva totalizzato alle elezioni europee quasi un 41% di consensi e che il Renzi e tutta la sua truppa ne avevano tratto il motto:"Ora abbiamo avuto il consenso elettorale dal popolo e quindi siamo legittimati a governare". Oggi non dicono l'opposto come dovrebbero fare se avessero un minimo di onestà intellettuale, la quale non è mai esistita dalle parti di Renzi e soci (ricordiamo l'ormai famoso ed iniziale:"stai sereno Letta".Se il buon giorno si vede dal mattino, non possiamo che deprimerci...come poi ci è successo). Renzi ha perso solo la Liguria per arroganza politca, arroganza tipica del suo modo di fare. A questo quarantenne che è stato definito da un grande giornalista e direttore di un grande giornale un "maleducato di successo" gli è ancora andata bene perchè stava per perdere anche l'Umbria, da sempre regione rossa, ed anche la Campania. Renzi ha fatto tutta una serie di errori volontari. I vari dossier che gli hanno passato e che lui ha voluto e vuole a tutti i costi che siano approvati, che non vuole che si cambiano proprio nelle parti controverse e peggiori, ma che rappresentano, in modo evidente, arretramenti normativi ed anche sul piano dei diritti civili  Lui fa riforme per portare indietro l'Italia.
"La buona scuola" è chiaramente una pessima proposta, che nessun politico al governo aveva avuto il coraggio di proporla tanto è ripugnante visto che il relativo dossier circola sin dal 1999 e solo in parte è stato realizzato (riforma Berlinguer: giudizio pessimo ed i risultati lo confermano) . Il dossier renziano ha scatenato l'ira dei docenti che si sono ripromessi che non voteranno più il PD.
Il dossier Imu agricola, altro dossier preparato dalla UE, è tanto iniquo che il miope Renzi si ritrova contro, dopo averla approvata, tutti coloro che la devono pagare (attualmente è una delle tasse più care al mondo). Il mondo agricolo non dimentica e non lo voterà più...anzi lo odia perchè non è una tassa, ma una disgrazia che rivela la non conoscenza del mondo rurale e dell'agricoltura italiana.
Politicamente è già saltato, al Renzi, una mossa importante del suo risiko politico, quello del Partito della Nazione. Non sarà più in grado di farlo perchè se lo proporrà gli rideranno tutti in faccia....gli italiani, s'intende. Ora si concentrerà sulla gestione del PD e non ci manca molto affinchè lo rovini del tutto.
2) Forza Italia è in declino consolidato è inarrestabile, come il suo fondatore e padrone. Non è mai stato un partito, ma semplicemente un protettorato....di B e dei suoi pessimi soci indagati, arrestati, incarcerati. In Puglia la sua coalizione arriva dietro a quella di Fitto, al terzo posto, dimostrando di essere poca cosa. Ma Fitto non è il nuovo o l'artenativa a B. Delfini non ce ne sono. Tutte mezze figure politiche, molte delle quali bruciate da anni di pessimo governo e grande arroganza. E' inutile che la Garfagna si dia da fare, o la Gelmini. Siete politicamente bruciate, non avete nè consenso, nè ascolto. Il patto del Nazareno ha stravolto l'elettorato di centro destra. Bravo B. Non sei mai stato granchè come politico. Sembravi grande perchè gli altri erano dei nani o fichi secchi e perchè il tuo partito era tuo. Tant'è che i primi liberali di un certo valore che hanno aderito alla prima Forza Italia alla fine, e non tanto, te li sei liquidati uno per uno, tutti.

L'ultimo G7 ad Elmau in Baviera, Ospite della Merkel è stato un autentico fallimento. Non si è risolto nulla se non ribadire ed incrementare le sciocche sanzioni alla Russia. Putin potrà pur cadere, un giorno ancora lontano, ma chi lo sostituirà sarà sempre un russo che non dimenticherà le sanzioni economiche comminate al popolo russo dall'Europa e dalgli USA. Di quest'ultima nazione si ricorderanno i danni storici ed epocali in politica estera, come le guerre ingiuste, ingiustificabili, dell'Iraq, dell'Afganista, della Siria. Gli sciocconi del Mondo in politica estera degli ultimi venti anni  hanno innescato morte, distruzioni, sofferenze, rapine ed una instabilità così elevata che ora hanno loro stessi paura ad intervenire in questi stessi luoghi con l'esercito.  La questione Grecia non l'hanno risolta per egoismo della Germania che ci guadagna e ci lucra, ma non solo lei anche l'Olanda e la Gran Bretagna che furbettamente gioca un ruolo più defilato. La Grecia, voglio ricordarlo alla Merkel e ad i suoi servicelli, è da sempre, circa  tremila e cinquecento anni, abituata a confrontarsi e a volte a combattere contro i giganti e spesso a vincerli. Dai Persiani agli italiani durante l'ultima guerra mondiale, si rivela una nazione forte e indomita. Tsipras incarna questo aspetto del carattere di quel popolo che è fiero di aver fondato la cultura occidentale.  La questione immigrati dal Sud è rimasta al palo, nemmeno se ne discusso malgrado Renzi che sedeva al tavolo come il due di coppe a briscola quando la briscola è a spade.

Come si nota l'Italia è a zero, sia in campo internazionale dove Renzi ha affermato l'unica cosa che poteva ribadire e cioè che l'Italia è alleata fedele degli USA, quasi dei servi, ed anche in casa nostra non siamo messi bene poichè l'alternativa a Renzi non c'è. Non può essere Salvini per le sue idee, nè il M5S telecomandato da Grillo e socio, ma solo da un PD che possiede nelle sue fila gente seria e speriamo capace che sta emergendo in questa difficile lotta interna al partito dove i giovani turchi hanno di più il volto di giovani farisei.








 

domenica 26 aprile 2015

Il "Golpe bianco" di Renzi?








 Cosa vuole, in realtà, Renzi. Qual è il suo scopo, il suo vero progetto?
Ma chi è Renzi? Renzi è una persona intelligente, senza scrupoli, dove la menzogna è metodo  efficace in politica. Convintamente amorale rispetto ai propri fini. Avrà sicuramente letto il Breviario del politico di Mazzarino.ll suo progetto nasce  fin dall’adolescenza, quando egli sente di voler essere sempre al centro della scena. Velocemente capisce che è la politica che lo può gratificare nella  sua sete di potere e di protagonismo. Un  progetto che ha come fine solo se stesso e che sta realizzando passo dopo passo.
 E’ veloce nel modulare la propria azione ai fatti contingenti. Usa il potere come un soldato moresco usa la propria scimitarra in battaglia, senza pietà per i vinti. Si circonda di uomini e donne fidatissimi, che sanno che non devono sbagliare e devono lavorare molto per lui. Ha dimostrato di avere grande lucidità nell’analisi sociale e politica. Ha compreso perfettamente le condizioni in cui versano i vari partiti e i loro dirigenti, ad iniziare proprio dal Pd che doveva conquistare, comprendendo che si poteva scalare velocemente attraverso un “cavallo di Troia” che gli stessi dirigenti, Prodi in testa, avevano costruito e che è rappresentato dalle”primarie” dove tutti, iscritti e non iscritti-qui sta l’errore-, possono votare e decidere.
Uno dei più gravi errori dell’ex Presidente Napolitano, fu quello di “silurare” il governo Letta, per affidare le sorti dell’Italia a Renzi solo perché era il rampante segretario politico del Pd, motivazione assurda e buffa.
Il governo Renzi è composto da un mix di ministri con poca personalità ed anche competenza e di pochi ma fidatissimi pretoriani, con una eccezione nel mininistro Padoan a cui non si poteva fare a meno viste le condizioni catastrofiche della finanza italiana -. Questa composizione è fatta apposta. In questo contesto può comandare solo lui.

 Un golpe bianco avviene, e può avere successo, solo in un sistema politico-sociale di grande debolezza ed in crisi. Dopo il solito grave errore di un Re o di un Presidente della Repubblica che pavidamente avranno concesso l’incarico di governare all’ultimo arrivato che, rivestendo i panni dell’”uomo forte” e capo di un partito ,sembra essere l’unico che, forse, è capace di traghettare la nazione fuori dalla crisi. Il nuovo governo che verrà varato,  velocemente riformerà alcune leggi che avranno il compito di conferire una apparente legittimità  del potere e la formazione di una nuova rappresentanza parlamentare composta da deputati adepti del Presidente del consiglio e del suo partito che devono render conto solo al Capo e non al Popolo. Tutto ciò trasforma una democrazia in un regime. Tra i provvedimenti che faranno scalpore, sarà quello di nominare un bravo Prefetto, con poteri speciali, per combattere la piaga del momento che può essere la mafia siciliana come all’epoca del prefetto Mori, oppure un ottimo magistrato per combattere la piaga della corruzione in Lombardia. Un altro provvedimento che darà i suoi frutti a livello popolare può essere una nuova “ battaglia del grano“, giacchè così possono essere anche visti  gli ormai famosi “ottanta euro in busta paga”. La propaganda paga sempre, specie all’inizio.  

Il progetto di un golpe bianco  viene schematizzato come segue:

Punto essenziale: riforma della legge elettorale che favorisca il consolidamento massiccio del regime.(Italiacum)
Punto due: poter  governare con una sola delle due camere e di fatto abolire il Senato dalla gestione della nazione. Lo scopo è quello di facilitare, così, il controllo delle camere.(Legge di riforma del Senato).
Punto tre: legge per operare la gestione politica della teleradiocomunicazioni onde  manipolare la comunicazione e gestire la propaganda di regime.(Riforma Rai)
Punto quattro: legge di riforma dell’istruzione che corrisponda alle esigenze educative del regime, laddove i presidi comandano a tal punto che redigono il Piano dell'Offerta Formativa e se lo approvano seguendo i dettami del regime.(la Buona Scuola)
Punto cinque: legge di riforma del T.U. pubblica sicurezza per avere anche  una polizia che, conferendo nuovi e precisi poteri, controlli ed arresti gli oppositori al regime(con la scusa di accorpare il Corpo Forestale dello Stato).
Punto sei: legge di riforma sulle rappresentanze intermedie, specialmente sindacati e partiti politici, in modo da svuotarle di ogni capacità di incidere socialmente e di paralizzarne le attività a sfavore del regime.
Punto sette: legge sulle intercettazioni, per ovvi motivi.
Punto otto: avere dalla propria parte l’industria e la finanza che conta in quanto finanzia e, attraverso i propri giornali, appoggia e propaganda il regime.

Purtroppo, in Italia, abbiamo già avuto una tragica esperienza, con un certo Mussolini ed il Partito Nazionale Fascista,  dove tutto ciò che è stato prima descritto si è avverato. Ci sono voluti venti anni per  liberarcene di lui e della sua amante. Essi furono arrestati dai partigiani il 27 aprile del 1945, settant'anni fa. Domani, 27 aprile 2015 si dovrebbe votare la legge elettorale renziana dell'"Italicum". A coloro i quali toccherà  votarla o respingerla ricordo ciò che disse il grande timoniere della libertà del Vietnam:
"Non c'è nulla di più prezioso della libertà e dell'indipendenza"  Ho-Chi-Minh (dopo gli americani, combattè contro la Cina di Mao per continuare ad essere indipendenti e liberi).



giovedì 9 aprile 2015

EXPO: ovvero la grande esposizione mondiale delle inefficienze italiane.

"EXPO, FINORA PUBBLICITA' E TANTO CAUMOUFLAGE"  questo è il titolo del pezzo apparso su l'Avanti online a firma di Giulia Quaranta, che si vuole riportare perchè focalizza una Italia fallita e disperata.

Pubblicato il 08-04-2015


EXPO-MilanoPer iniziare, un po’ di dati. Per la promozione di EXPO sono stati finanziati giornali e altri media senza badare a spese, come testimoniano i 5 milioni di euro donati alla Rai. Ma ce n’è per tutti: Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, Secolo XIX, Il Foglio, Libero, Sole 24 Ore, Il Giornale, Wired e altri ancora.
Se è vero che l’Esposizione Universale, che si terrà a Milano dal primo maggio al 31 ottobre 2015, è un evento importante, che ci espone allo sguardo del mondo e pertanto è giusto che riceva le dovute attenzioni, ma viene d’altro canto da chiedersi se per fornirgli una corretta visibilità debbano necessariamente mettersi in moto milioni di euro, giochi di corruzione e potere.
Se è vero, come ci dicono d’ogni dove, che ospitare e organizzare EXPO sta accendendo l’orgoglio nazionale di un’Italia dal lustro ritrovato (almeno secondo la loquace narrazione dell’ottimismo renziano), come è possibile che questa fierezza patriottica sia così costosa? Così sfacciata nel suo volgare intento propagandistico fine a se stesso? Si discute molto di libertà di stampa ma, al solito, si tratta evidentemente di parole abbozzate e slogan di facciata. E l’Italia, stando al rapporto 2015 sulla libertà di stampa realizzata come ogni anno da RSF, scivola al 73esimo posto nella classifica mondiale, ben più in basso rispetto alle altre potenze europee: Olanda (#4), Germania (#12), Spagna (#33), Regno Unito (#34) e Francia (#38).
Appoggiare senza un filo di obiettività e di critica costruttiva un evento della portata di EXPO, che con i suoi ritardi, le situazioni poco chiare e varie scelte di basso livello, altro non sta facendo se non confermare lo stato di mediocrità in cui versa attualmente la nostra Italia, equivale a sostentare consapevolmente questa situazione. Ci sarebbe invece da riflettere sul fatto che, ad oggi, la percentuale del lavoro terminato in vista dell’Esposizione Universale equivale ad un misero 9%. Intanto un’altra bufera si sta abbattendo sul progetto EXPO, che ha da poco indetto un bando di gara riguardante gli “allestimenti delle quinte di camouflage”, con base d’asta di 2 milioni e 658mila euro. Di cosa si tratta concretamente? Di paratie, allestimenti scenografici “con funzione di schermatura visiva e di ombreggiatura”, atti a coprire eventuali sezioni del sito rimaste incomplete. Probabilmente delle vere e proprie toppe da inserire qua e là, laddove ve ne sia bisogno. Camouflage è infatti un francesismo che sta per camuffamento, mascheramento. Certo è che in francese suona più delicato e professionale, così da essere più ingannevole alle orecchie del malcapitato popolo italiano.
Ma anche il francese ha un prezzo. Il costo dei pannelli per le zone non finite è stimato in 100 euro per metro quadrato per un’area che in totale misurerebbe 11mila metri quadrati.
expo-gente-renderingart
Al di là di quello che accadrà tra meno di un mese, quando il sito dell’Esposizione verrà ufficialmente aperto al pubblico, sembra che anche questo camouflage altro non sia che l’ennesimo tassello di una degenerazione verso un’autarchia propagandistica fatta di tante parole volte a nascondere sempre qualche magagna, così come le paratie nascondono le zone incompiute dell’EXPO.
Proviamo a ricapitolare: media pagati profumatamente per dare vita a un battage positivo nei confronti dell’EXPO e camouflage pagati altrettanto profumatamente per celare gli evidenti ritardi costruttivi. Con tutti questi soldi spesi per la qualsiasi non si è stati, però, capaci di realizzare un sito web all’altezza. Basta andare su http://www.expo2015.org/it per accorgersi di quanto il sito sia caotico. Ma il vero scandalo è che la versione inglese del sito è pieno di strafalcioni, proposizioni impostate a caso, quasi come se qualcuno l’avesse fatto di proposito. Una beffa. E invece no, frasi totalmente sgrammaticate come “Not only is it an exhibition but also a process” sono state lette da chissà quanti possibili fruitori stranieri della kermesse. E con la versione francese del sito non sembra sia andata meglio.
Non finisce qua. Nel mese di febbraio l’account Facebook ufficiale di EXPO 2015 ha postato alcune immagini del “Parco della Biodiversità” che hanno fatto il giro del web. Il perché è presto detto: così come le traduzioni del sito sembravano scritte da studenti burloni in vena di scherzi, allo stesso modo queste immagini sembrano realizzate da chi non è mai andato oltre Paint. Persone scontornate frettolosamente, figure trasparenti e altre fluttuanti a mezz’aria, nessuna profondità, assenza di ombre, nessun dettaglio, immagini a bassa risoluzione. Un lavoro fatto così male da risultare ridicolo anche ai non addetti ai lavori. E infatti le innumerevoli parodie del web non si sono fatte attendere.

martedì 24 marzo 2015

Lo sciocco Poletti

L'uscita di ieri del ministro Poletti sulla scuola affermando che tre mesi di vacanza sono molti ha suscitato una certa indignazione.Vorrei chiedergli di quando lui era studente. Se i tre mesi di vacanze estive gli sembravano troppi. A noi sembravano giusti. Si desiderava il mare, il sole, ombrelloni, tuffi, calate.Il Poletti si dovrebbe ricordare qualche passeggiata  nella bassa o sulle colline dell'Imolese, con gli amichetti e le amichette. Tutti in bicicletta. Sotto il sole. Ministro, si ricorda le lunghe chiacchierate serali che non finivano mai, le risate, le burle con la solita "truppa". Che ricordi! Che bellezza quell'età briosa che dava il meglio di sè in estate e l'estate era la più bella stagione dell'anno e non si vedeva l'ora che arrivasse. Che ritornassero gli amici o le amiche, nel vociare e nella gaiezza tipica della gioventà...o lei ministro Poletti non è mai stato giovane? O se lo è stato forse, in questa età avanzata che vive, l'ha colpita un colpo di senescenza? Oppure ha voluto fare l'eco a Renzi che il giorno prima ha affermato lo stesso concetto? Ma non si vergogna? Penso di no, viste le sue frequentazioni, almeno quelle con cui lei va, in alcune occasioni, al ristorante. Poteva almeno affermare che le vacanze scolastiche vanno distribuite diversamente, come avviene in molte nazioni europee. Si ricorda al ministro che in Germania i giorni di vacanza sono di più che in Italia e distribuiti diversamente. Ma questo argomento è un falso problema. La scuola è ben altro. O meglio quella che voi non affrontate...e meno male, visto che la vostra "buona scuola"  noi la intendiamo come la "scuola cattiva". La riforma della scuola è necessaria per migliorarla, non per peggiorarla. I giovani italiani devono essere messi in condizione, dalla scuola, di sentirsi uomini liberi  nell'esercizio della loro autonomia esistenziale sia essa religiosa, politica, professionale, famigliare e sociale. Liberi di pensare e di esprimersi liberamente e gli insegnanti devono liberarli dall'ignoranza, mentre altri vorrebbero che pensassero con il pensiero unico. 
Ma la sua uscita, ministro, vuole essere anche una manovra diversiva rispetto a problemi scottanti di questa settimana non favorevole al Governo, quali lo scandalo al Ministero delle infrastrutture, la mancanza di una politica industriale che la vendita di Pirelli ai cinesi mette drammaticamente in evidenza, il pagamento dell'IMU agricola entro la fine di questo mese che darà un colpo mortale a molte aziende agricole specializzate che sono il fiore all'occhiello della nostra agricoltura e della produzione agroindustriale italiana. Ci state amareggiando. Siamo stanchi di voi e della vostra politica che ci uccide. Riflettete, se avete ancora un pò di coscienza! E rifletta, ministro, se lei è un uomo oppure un caporale. La scuola agraria dove si è diplomato in quel di Imola le avrà pur insegnato qualcosa. La scuola insegna a non essere caporali, ma uomini, ma non è questa la scuola che vuole Renzi.  


lunedì 23 marzo 2015

Cesarismo.



      L’affaire Lupi, non indagato dalla magistratura, ha richiamato all’attenzione dell’opinione pubblica italiana anche il comportamento del Presidente del Consiglio.
Il Ministro si è dimesso. Ha ceduto alla pressione mass mediatica, non tanto dell’opinione pubblica. Renzi, però, non ha difeso il suo ministro e questo equivale ad un siluramento. Non è vero che non gli ha chiesto le dimissioni. Il silenzio è un chiaro messaggio di abbandono ed una richiesta di dimissioni nel contesto di un chiaro calcolo politico. Dopodiché, a dimissioni rese in aula parlamentare, esprime la propria solidarietà all’ex ministro. Il PD ha tenuto un profilo così basso che è sembrato il comportamento tipico del Giuda di turno. Tutti i suoi esponenti  hanno rifuggito i giornalisti, le interviste. La settimana prima facevano a gara per apparire in Tv e rilasciare dichiarazioni ai giornali.

Nel frattempo Landini, Segretario Generale della Fiom, sente l’esigenza di politica e lancia la sua “coalizione sociale”. Egli è convinto che l’Italia abbia imboccato una strada pericolosa per la democrazia ed il benessere sociale. La risposta di Renzi arriva immediatamente ed annuncia, sabato 14 marzo, nuove regole per i sindacati. Una riforma sulla rappresentanza, che sarà, è facile pensarlo, un tentativo di limitare al massimo l’azione delle rappresentanze intermedie come i sindacati, i partiti politici ed altri attori che hanno fatto la storia della democrazia in Italia ed in Europa.
 Giorno 18 marzo, mercoledì, scoppia una violenta “polemica” tra l’ANM ed il Premier. Il rappresentante dei magistrati accusa il Governo di dare “carezze ai corrotti” ed  “i magistrati sono stati virtualmente schiaffeggiati”.  Stasera nella trasmissione "Piazza Pulita" il rappresentante dell'ANM ha ribadito il suo pensiero senza retrocedere di un millimetro.
 La minoranza del PD, il 20 marzo,  si autoconvoca e D’Alema accusa Renzi di gestire il partito con “arroganza” e su questo sono tutti d’accordo.
Nel frattempo i candidati renziani  perdono le primarie a Venezia, vince  Casson  e in Campania dove si afferma  il Sindaco di Salerno De Luca. 
Ad un anno di Governo Renzi il bilancio è un forte chiaro-scuro….come il suo Premier! La riforma del Senato da lui proposta serve ad eliminare un Senato che conta quanto la Camera dei deputati, perché con una sola Camera è più facile governare e controllare. La seconda grande riforma su cui punta il Renzi, è quella della nuova legge elettorale. Chiaramente dettata dalla volontà di eleggersi i propri rappresentanti in Parlamento. E? una proposta perversa e devastante. Perversa perché chi decide chi debba rappresentare il Popolo Italiano non sono gli italiani ma i capi partito nominando gli eletti futuri che devono rendere conto non più agli italiani perché non hanno avuto la possibilità di nominarli, ma dovranno rendere conto solo al proprio capopartito. E’ una legge devastante per la partecipazione democratica in quanto il popolo subirà di tutto e avrà le mani legate fino a quando non ricorrerà alla violenza quale atto unico per liberarsi dal cappio stretto e soffocante di questa “putinizzazione” dell’Italia. Comunque è una legge chiaramente incostituzionale. Ed è questo che tradisce le vere intenzioni di Renzi che pur sapendolo, continua ed insiste a volerla approvare con l’appoggio di B. che ha venduto il partito per i propri interessi.
Ecco che B. vuole le torri di trasmissioni della Rai. R. è costretto a rispondere che non si vendono e guarda caso, pochissimi giorni dopo, l’elicottero di R. è costretto ad un atterraggio di emergenza adducendo al cattivo tempo e non ad un guasto come da subito si era detto.
L’inizio del secondo anno di governo si caratterizza dalla seconda ondata di riforme che tendono al controllo della nazione, nella maniera più classica, ma anche più efficace. Il controllo della scuola e della Rai.
Della “Buona scuola” lanciata da Renzi c’è la peggiore proposta che ci rimanda al fascismo. La sua proposta di far sì che siano i Dirigenti scolastici a scegliere il corpo insegnante ci rimanda ad un metodo di scuola privata e non pubblica. Questo nel metodo. Nel merito egli tenta il controllo della scuola e delle generazioni future. Ecco come. Il premier nomina e gestisce il Ministro della P.I., questo a sua volta, sta succedendo da oltre dieci anni grazie all’assurda riforma Berlinguer, nomina e gestisce i Direttori Regionali i quali a loro volta gestiscono i Dirigenti scolastici che li spostano e li mandano a dirigere scuole in ogni dove nella propria regione. Perciò i Dirigenti scolastici, per non essere mandati a dirigere un istituto scolastico posto dall’altra parte della Regione rispetto alla loro residenza, oppure per non perdere l’accesso a contributi e tanto altro ancora, obbediscono al Direttore Generale. Ultimo anello ancora mancante riguarda il rapporto tra i Dirigenti Scolastici e il corpo docente il quale è ancora libero nella loro professionalità e docenza. Con la riforma proposta da Renzi ai docenti verrebbe messo il “morso” in quanto, de facto, perderebbero la libertà d’insegnamento se essi venissero scelti dai Ds, che a loro volta obbediscono e non vogliono corrucciare i Direttori Scolastici regionali, che a loro volta non possono assolutamente contraddire le indicazioni del Ministro, che a sua volta obbedisce alla linea politica del Premier che l’ha scelto apposta per questo incarico. 
La seconda grande riforma proposta da Renzi è quella della Rai. Egli vorrebbe un amministratore unico nominato dal Premier e di un consiglio di sorveglianza che non ha alcun potere. Anche questa struttura è tipica dell’impresa privata e non pubblica laddove si ha la netta sensazione che sia il premier il proprietario della Rai e non il Popolo Italiano. Il controllo dell’informazione è fondamentale, ma solo nelle Repubbliche delle banane.
Ave Cesare!