"Rinascimento Italia" vuole essere un barlume di riflessione sui fatti politici e sociali, in un periodo storico che vede l'Italia in grave difficoltà e smarrita nel contesto globalizzato di questa era.

giovedì 30 maggio 2013

La morte della Thatcher

L'8 di aprile moriva la Margaret Thatcher. Francamente gli undici anni di suo governo in UK li ho sempre reputati tra i peggiori che si sono avuti dall'ultimo dopoguerra. Da allora, grazie al thacerismo, la disumanità in politica, in finanza, ed in ultimo nell'industria ha invaso il mondo. Ciò che ha iniziato a contare è stato ed è solamente l'arricchimento. Un arriccchimento fine a se stesso, senza un senso, ne regole. Il presidente americano di quel periodo, Ronald Reagan, si allineò sulla strada del liberalismo sfrenato e della deregulation. Fu costruito un mondo con poche regole dove chiunque poteva fare ciò che voleva nel campo finanziario ed industriale perchè il "mercato" avrebbe regolato tutto e tutti. Una follia. Ci fu un forte ridimensionamento dello stato sociale quello vero e al suo posto lasciato  un welfare state reietto e strumentale è una ulteriore perla che questa rigida, fredda, insensibile, cocciuta e limitata donna ha lasciato con la sua politica. Essa fu una fomentatrice di guerre non una donna di pace. Durante la guerra delle Mailvinas diede l'ordine di affondare l'incrociatore, nonchè nave ammiraglia argentina, amm. Belgrano, pur sapendo che la stessa navigava fuori dal perimetro di guerra ed aveva a bordo i giovani cadetti della marina militare argentina.Nella stessa guerra si appoggiò al Cile del dittatore Pinochet che per sempre difese anche a livello internazionale.
Una antieuropeista. Jaques Delors si è sempre pentito ed ha sempre diffidato della Gran Bretagna ed ancora oggi ha dichiaratod'essere stato per una sola volta debole ed essersi lasciato convincere quando questi era presidente della commissione europea.
Pessima la politica della Thatcher nella guerra in Irlanda del Nord che fu cruenta e sanguinaria. Priivatizzò l'industria inglese ed è stata la causa della sua scomparsa. Oggi l'UK ha pochissime industrie grazie a quella politica dissennata. Sanguinaria anche con i sindacati inglesi. Memorabili sono state le violentissime repressioni degli scioperi dei minatori e le conseguenti leggi antisindacali. Che dire di peggio.




   

giovedì 2 maggio 2013

Il Governo Letta.




Il Governo Letta è operativo dopo oltre sessanta giorni dall’esito elettorale.
Lo sorreggono tre partiti diversissimi tra loro. Il PD: un conglomerato non organico di bei principi che non sanno e a volte non vogliono mettere in pratica, e di uomini e donne politicamente mediocri che non si sono mai  sentiti  veramente uniti. Il PdL: un partito-non partito. E’ un partito solo nella forma esteriore ed è strumentale ad una sola persona capace ed intelligente (anche sotto il profilo politico), ma spregiudicato fino a ricordare Catilina (Catilina di ciceroniana memoria e non quello di Sallustio). Terzo partito è Scelta Civica: difficile dire cosa e chi ormai rappresenti Mario Monti e di conseguenza i suoi.
E’ chiaro che è un Governo imposto. Imposto dal Presidente Napolitano che da una parte ne certifica la inconsistenza di tutto l’apparato partitico nazionale rappresentato nel Parlamento, compreso il Movimento 5 stelle,  e dall’altra apre de facto alla repubblica presidenziale.
Quanto durerà? Non molto, non più di due anni. Il motivo è semplice: con gruppi politici così divergenti sin dall’inizio si avranno spinte che da subito inizieranno a logorarne la stabilità. Di certo questo governo nessuno lo considera di legislatura.
Cos’ha di buono, o meglio cosa non ha di cattivo. Sicuramente il fatto che i vari D'Alema, Gelmini, Brunetta, Fassino, Gasparri, Garfagna, Finocchiaro, Bindi, Marini, Prodi, Bersani, Bondi, sono fuori dal salone del  Consiglio dei Ministri. Di buono Letta ha la pazienza, le idee chiare e carattere.
Cosa dovrà fare? L’agenda è stata dettata da Napolitano: 1) cambiare la legge elettorale, 2) cambiare la legge Fornero e progettare un articolato modulo per il rilancio del lavoro e dell’economia, 3) e un controllo serrato del bilancio pubblico. Qui emergono le figure di due valenti tecnici che sono stati incaricati allo scopo: il Direttore Generale della Banca d’Italia e il Presidente dell’Istat.
L’Imu sulla prima casa alla fine verrà abolita dal 2014 con gravi danni e distorsioni solo per far contento il Berlusconi che si potrà vantare al cospetto della nazione di mantenere le promesse. Non verrà dato alcun rimborso del già pagato e per questo anno si continuerà a pagare, ma parlarne troppo in termini di abolizione è demagogia ed è un falso problema. L'Imu andrebbe abolita sugli immobili adibiti all'interno di un circuito produttivo, come capannoni indusriali, agricoli e commerciali, stalle, silos ecc...Sulla prima casa è possibile una tassa leggera gestita unicamente dai Comuni. Sulle seconde e terze case si può pensare ad una tassa progressiva la cui raccolta verrebbe gestita dai Comuni ma il cui gettito va allo Stato ed ai primi viene riconosciuto un aggio.
Auguri Enrico. Avrei voluto darti una mano...magari al Ministero dell'Istruzione, perchè è dalla scuola che parte una Nazione.