"Rinascimento Italia" vuole essere un barlume di riflessione sui fatti politici e sociali, in un periodo storico che vede l'Italia in grave difficoltà e smarrita nel contesto globalizzato di questa era.

domenica 26 aprile 2015

Il "Golpe bianco" di Renzi?








 Cosa vuole, in realtà, Renzi. Qual è il suo scopo, il suo vero progetto?
Ma chi è Renzi? Renzi è una persona intelligente, senza scrupoli, dove la menzogna è metodo  efficace in politica. Convintamente amorale rispetto ai propri fini. Avrà sicuramente letto il Breviario del politico di Mazzarino.ll suo progetto nasce  fin dall’adolescenza, quando egli sente di voler essere sempre al centro della scena. Velocemente capisce che è la politica che lo può gratificare nella  sua sete di potere e di protagonismo. Un  progetto che ha come fine solo se stesso e che sta realizzando passo dopo passo.
 E’ veloce nel modulare la propria azione ai fatti contingenti. Usa il potere come un soldato moresco usa la propria scimitarra in battaglia, senza pietà per i vinti. Si circonda di uomini e donne fidatissimi, che sanno che non devono sbagliare e devono lavorare molto per lui. Ha dimostrato di avere grande lucidità nell’analisi sociale e politica. Ha compreso perfettamente le condizioni in cui versano i vari partiti e i loro dirigenti, ad iniziare proprio dal Pd che doveva conquistare, comprendendo che si poteva scalare velocemente attraverso un “cavallo di Troia” che gli stessi dirigenti, Prodi in testa, avevano costruito e che è rappresentato dalle”primarie” dove tutti, iscritti e non iscritti-qui sta l’errore-, possono votare e decidere.
Uno dei più gravi errori dell’ex Presidente Napolitano, fu quello di “silurare” il governo Letta, per affidare le sorti dell’Italia a Renzi solo perché era il rampante segretario politico del Pd, motivazione assurda e buffa.
Il governo Renzi è composto da un mix di ministri con poca personalità ed anche competenza e di pochi ma fidatissimi pretoriani, con una eccezione nel mininistro Padoan a cui non si poteva fare a meno viste le condizioni catastrofiche della finanza italiana -. Questa composizione è fatta apposta. In questo contesto può comandare solo lui.

 Un golpe bianco avviene, e può avere successo, solo in un sistema politico-sociale di grande debolezza ed in crisi. Dopo il solito grave errore di un Re o di un Presidente della Repubblica che pavidamente avranno concesso l’incarico di governare all’ultimo arrivato che, rivestendo i panni dell’”uomo forte” e capo di un partito ,sembra essere l’unico che, forse, è capace di traghettare la nazione fuori dalla crisi. Il nuovo governo che verrà varato,  velocemente riformerà alcune leggi che avranno il compito di conferire una apparente legittimità  del potere e la formazione di una nuova rappresentanza parlamentare composta da deputati adepti del Presidente del consiglio e del suo partito che devono render conto solo al Capo e non al Popolo. Tutto ciò trasforma una democrazia in un regime. Tra i provvedimenti che faranno scalpore, sarà quello di nominare un bravo Prefetto, con poteri speciali, per combattere la piaga del momento che può essere la mafia siciliana come all’epoca del prefetto Mori, oppure un ottimo magistrato per combattere la piaga della corruzione in Lombardia. Un altro provvedimento che darà i suoi frutti a livello popolare può essere una nuova “ battaglia del grano“, giacchè così possono essere anche visti  gli ormai famosi “ottanta euro in busta paga”. La propaganda paga sempre, specie all’inizio.  

Il progetto di un golpe bianco  viene schematizzato come segue:

Punto essenziale: riforma della legge elettorale che favorisca il consolidamento massiccio del regime.(Italiacum)
Punto due: poter  governare con una sola delle due camere e di fatto abolire il Senato dalla gestione della nazione. Lo scopo è quello di facilitare, così, il controllo delle camere.(Legge di riforma del Senato).
Punto tre: legge per operare la gestione politica della teleradiocomunicazioni onde  manipolare la comunicazione e gestire la propaganda di regime.(Riforma Rai)
Punto quattro: legge di riforma dell’istruzione che corrisponda alle esigenze educative del regime, laddove i presidi comandano a tal punto che redigono il Piano dell'Offerta Formativa e se lo approvano seguendo i dettami del regime.(la Buona Scuola)
Punto cinque: legge di riforma del T.U. pubblica sicurezza per avere anche  una polizia che, conferendo nuovi e precisi poteri, controlli ed arresti gli oppositori al regime(con la scusa di accorpare il Corpo Forestale dello Stato).
Punto sei: legge di riforma sulle rappresentanze intermedie, specialmente sindacati e partiti politici, in modo da svuotarle di ogni capacità di incidere socialmente e di paralizzarne le attività a sfavore del regime.
Punto sette: legge sulle intercettazioni, per ovvi motivi.
Punto otto: avere dalla propria parte l’industria e la finanza che conta in quanto finanzia e, attraverso i propri giornali, appoggia e propaganda il regime.

Purtroppo, in Italia, abbiamo già avuto una tragica esperienza, con un certo Mussolini ed il Partito Nazionale Fascista,  dove tutto ciò che è stato prima descritto si è avverato. Ci sono voluti venti anni per  liberarcene di lui e della sua amante. Essi furono arrestati dai partigiani il 27 aprile del 1945, settant'anni fa. Domani, 27 aprile 2015 si dovrebbe votare la legge elettorale renziana dell'"Italicum". A coloro i quali toccherà  votarla o respingerla ricordo ciò che disse il grande timoniere della libertà del Vietnam:
"Non c'è nulla di più prezioso della libertà e dell'indipendenza"  Ho-Chi-Minh (dopo gli americani, combattè contro la Cina di Mao per continuare ad essere indipendenti e liberi).



giovedì 9 aprile 2015

EXPO: ovvero la grande esposizione mondiale delle inefficienze italiane.

"EXPO, FINORA PUBBLICITA' E TANTO CAUMOUFLAGE"  questo è il titolo del pezzo apparso su l'Avanti online a firma di Giulia Quaranta, che si vuole riportare perchè focalizza una Italia fallita e disperata.

Pubblicato il 08-04-2015


EXPO-MilanoPer iniziare, un po’ di dati. Per la promozione di EXPO sono stati finanziati giornali e altri media senza badare a spese, come testimoniano i 5 milioni di euro donati alla Rai. Ma ce n’è per tutti: Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, Secolo XIX, Il Foglio, Libero, Sole 24 Ore, Il Giornale, Wired e altri ancora.
Se è vero che l’Esposizione Universale, che si terrà a Milano dal primo maggio al 31 ottobre 2015, è un evento importante, che ci espone allo sguardo del mondo e pertanto è giusto che riceva le dovute attenzioni, ma viene d’altro canto da chiedersi se per fornirgli una corretta visibilità debbano necessariamente mettersi in moto milioni di euro, giochi di corruzione e potere.
Se è vero, come ci dicono d’ogni dove, che ospitare e organizzare EXPO sta accendendo l’orgoglio nazionale di un’Italia dal lustro ritrovato (almeno secondo la loquace narrazione dell’ottimismo renziano), come è possibile che questa fierezza patriottica sia così costosa? Così sfacciata nel suo volgare intento propagandistico fine a se stesso? Si discute molto di libertà di stampa ma, al solito, si tratta evidentemente di parole abbozzate e slogan di facciata. E l’Italia, stando al rapporto 2015 sulla libertà di stampa realizzata come ogni anno da RSF, scivola al 73esimo posto nella classifica mondiale, ben più in basso rispetto alle altre potenze europee: Olanda (#4), Germania (#12), Spagna (#33), Regno Unito (#34) e Francia (#38).
Appoggiare senza un filo di obiettività e di critica costruttiva un evento della portata di EXPO, che con i suoi ritardi, le situazioni poco chiare e varie scelte di basso livello, altro non sta facendo se non confermare lo stato di mediocrità in cui versa attualmente la nostra Italia, equivale a sostentare consapevolmente questa situazione. Ci sarebbe invece da riflettere sul fatto che, ad oggi, la percentuale del lavoro terminato in vista dell’Esposizione Universale equivale ad un misero 9%. Intanto un’altra bufera si sta abbattendo sul progetto EXPO, che ha da poco indetto un bando di gara riguardante gli “allestimenti delle quinte di camouflage”, con base d’asta di 2 milioni e 658mila euro. Di cosa si tratta concretamente? Di paratie, allestimenti scenografici “con funzione di schermatura visiva e di ombreggiatura”, atti a coprire eventuali sezioni del sito rimaste incomplete. Probabilmente delle vere e proprie toppe da inserire qua e là, laddove ve ne sia bisogno. Camouflage è infatti un francesismo che sta per camuffamento, mascheramento. Certo è che in francese suona più delicato e professionale, così da essere più ingannevole alle orecchie del malcapitato popolo italiano.
Ma anche il francese ha un prezzo. Il costo dei pannelli per le zone non finite è stimato in 100 euro per metro quadrato per un’area che in totale misurerebbe 11mila metri quadrati.
expo-gente-renderingart
Al di là di quello che accadrà tra meno di un mese, quando il sito dell’Esposizione verrà ufficialmente aperto al pubblico, sembra che anche questo camouflage altro non sia che l’ennesimo tassello di una degenerazione verso un’autarchia propagandistica fatta di tante parole volte a nascondere sempre qualche magagna, così come le paratie nascondono le zone incompiute dell’EXPO.
Proviamo a ricapitolare: media pagati profumatamente per dare vita a un battage positivo nei confronti dell’EXPO e camouflage pagati altrettanto profumatamente per celare gli evidenti ritardi costruttivi. Con tutti questi soldi spesi per la qualsiasi non si è stati, però, capaci di realizzare un sito web all’altezza. Basta andare su http://www.expo2015.org/it per accorgersi di quanto il sito sia caotico. Ma il vero scandalo è che la versione inglese del sito è pieno di strafalcioni, proposizioni impostate a caso, quasi come se qualcuno l’avesse fatto di proposito. Una beffa. E invece no, frasi totalmente sgrammaticate come “Not only is it an exhibition but also a process” sono state lette da chissà quanti possibili fruitori stranieri della kermesse. E con la versione francese del sito non sembra sia andata meglio.
Non finisce qua. Nel mese di febbraio l’account Facebook ufficiale di EXPO 2015 ha postato alcune immagini del “Parco della Biodiversità” che hanno fatto il giro del web. Il perché è presto detto: così come le traduzioni del sito sembravano scritte da studenti burloni in vena di scherzi, allo stesso modo queste immagini sembrano realizzate da chi non è mai andato oltre Paint. Persone scontornate frettolosamente, figure trasparenti e altre fluttuanti a mezz’aria, nessuna profondità, assenza di ombre, nessun dettaglio, immagini a bassa risoluzione. Un lavoro fatto così male da risultare ridicolo anche ai non addetti ai lavori. E infatti le innumerevoli parodie del web non si sono fatte attendere.