"Rinascimento Italia" vuole essere un barlume di riflessione sui fatti politici e sociali, in un periodo storico che vede l'Italia in grave difficoltà e smarrita nel contesto globalizzato di questa era.

mercoledì 23 maggio 2012

Alla Grecia conviene il default alla UE no!








Alla Grecia conviene il default, alla UE non proprio e non viceversa come vogliono farci credere con un gioco delle parti molto ben orchestrato. E' su questa doppia possibilità che s'innestano le tensioni. Non è vero che la Merkel ed il suo vero portavoce in sede UE, nonchè presidente della Commissione europea, J. Maria Barroso, vogliono il fallimento della Grecia. Sarkozy di certo non lo voleva e lo dichiarava.  Nemmeno l'Italia vuole il fallimento della Grecia e non per un mero principio, ma solo per sostenere gli interessi delle banche e dei grandi gruppi finanziari mondiali che sono pieni per decine di miliardi di euro di buoni del debito ellenico. Tutti i politici della UE in fondo in fondo desiderebbero che la Grecia si staccasse dall'Europa per il poco peso economico e geopolitico a cui ormai è confinata dopo che la Turchia rappresenta il nuovo "alleato " nell'area e dove le multinazionali hanno investito tantissimo. Ma non possono mettere in crisi il sistema bancario delle due maggiori potenze economiche dell'area euro, Francia e Germania, nè gli gnomi svizzeri e i finanzieri senza scrupoli di Londra e New York.
La Grecia ha un'occasione storica... uscire dall'euro, dall'UE, dichiarare il default e non pagare i debiti, ritornare alla dracma ed essere artefice del proprio destino che con una oculata politica economica basata sul turismo e sulla navigazione rifiorirebbe meglio di ieri e senza debito. D'altronde i grandi squali finanziari moldiali cosa vorrebbero? Se non la mera sopravvivenza della nazione ellenica per almeno cinquanta anni e  mungere tassi d'interessi altissimi, lucrosissimi guadagni a danno di quei dannati greci che dovranno lavorare per loro. Saranno i nuovi schiavi, a vita, per generazioni, mentre gli speculatori incasseranno dividendi e premi ricchissimi a New York, a Londra, a Parigi o a Berlino.
Se i greci capiranno questo e alle prossime elezioni voteranno per la loro libertà e per la libertà delle generazioni future si salveranno.
D'altronde gli speculatori sanno benissimo che giocano col fuoco del rischio ed il rischio è proprio il defoult greco e perdere, così, i soldi dati in prestito. Ma è un rischio calcolato e reso minimo perchè confidano sulle loro grandi capacità di indirizzare i Governi nazionali e le loro politiche.
Se perderanno i loro soldi nella culla della civiltà occidentale vuol dire che le moderne attività barbariche saranno sconfitte nel nome della libertà e della autodeterminazione dei popoli.
Greci non abbiate paura! Credete in voi stessi e cambiate quella classe politica che vi ha portato al disastro e che ancora oggi si ripropone e vorrebbe essere ancora la vostra guida.
Abbiate coraggio e saggezza e rientrerete nella Storia. Ora o mai più! La Storia siete Voi, solo che lo vogliate.







martedì 8 maggio 2012

Elezioni amministrative in Italia: un segnale forte.

Il Movimento cinque stelle è il vincitore di questa tornata elettorale. I grillini non sono l'antipolitica ma la "politica" nel senso autentico e migliore. Sono sicuramente un movimento "antipartito". Sono contro questi partiti che hanno ampiamente dimostrato di essere cattivi gestori della cosa pubblica a tutti i livelli. Da venti anni abbiamo sempre visto e udito gli stessi soggetti politici che, alternandosi alla guida dei governi, hanno rovinato l'Italia in misura sempre superiore alle più pessimistiche previsioni. Raccontandoci una montagna di frottole. Il movimento Cinque Stelle rappresenta l'unica vera alternativa a tutto il sistema partitico italiano che è un "sistema chiuso", dove è difficile entrarci, dove è difficile contattarlo perchè i rappresentanti politici di questo sistema chiuso non hanno interesse ad essere contattati dagli elettori ancorchè infastiditi. I grillini sono giovani e di media-alta cultura, appassionati di politica, che amano l'Italia, la loro regione e il loro Comune, hanno molto forte il senso della giustizia, del buon governo, e della comunità. Esattamente l'opposto di ciò che ci trasmette la rappresentanza politica nostrana infarcita di asini, e di pu....ellae, oppure di vedove che non centrano con la politica insieme con professionisti dell'antimafia per dirla alla Sciascia, di premiati per meriti politici, di gatti e volponi insieme con qualche mangiafuoco.

venerdì 4 maggio 2012

48 h e avremo il nuovo Presidente della Repubblica Francese







Domenica si voterà in Francia e il Presidente uscente perderà. La gauche vincerà. Il partito socialista avrà il suo Presidente della Repubblica di Francia nella persona di Hollande. In lui, nella sua proposta c'è qualcosa di nuovo che spazza via la politica stantia del centro destra francese ed europea.
C'è una nuova visione della società, dell'economia...in definitiva dello Stato. Anzi una "antica" visione della società, dell'economia e dello Stato che si è realizzata parzialmente negli anni cinquanta, sessanta e settanta del xx secolo, è rimasta sempre un sogno negli ultimi venti anni, ma non è mai morta quella bella visione di uno Stato che mette al centro l'uomo ed il cittadino e non un utente o un soggetto fiscale. Viva. L'Orribile classe politica europea degli ultimi venti anni, con rara eccezzione, e quella italiana che è stata sicuramente la peggiore ed ancora oggi non è cambiata perchè gli uomini sono rimasti sempre gli stessi, ha prodotto danni enormi.
Hollande è l'uomo nuovo per le sue idee che sono come ossigeno in condizione di asfissia. C'è da a augurarsi che riesca a tenere duro alle enormi pressioni che subirà. Sembra che l'uomo sia "tosto". Germania e Italia si sono già coalizzate per arginare le idee del nuovo che verrà. La Merkel e Monti la settimana scorsa hanno stretto un patto di alleanza su alcune questioni europee in tema fiscale e di BCE (vedi eurobond).
Il prossimo anno si voterà in Germania e la SPD con un buon candidato vincerà le elezioni. Nel 2013 si voterà anche in Italia ed anche qui il centrodestra perderà con qualche sorpresa. Alle prossime elezioni in Gran Bretagna la coalizione tra liberali e conservatori verrà spazzata via...forse in anticipo se qualche scandalo si allargherà a Cameron. Il centrodestra sta ancora, per poco, governando in Europa ed ha in questi lunghi anni di potere soffocato le nazioni, i cittadini, condizionato gravemente il futuro dei giovani, ha avvantaggiato i ricchi a discapito di tutti gli altri senza capire che è la media borghesia che doveva ternersi stretta e che invece l'ha rovinata.  Il vento dell'alternativa si abbatterà sull'Europa. Sarà la grande speranza dei cittadini che vogliono essere amministrati con rispetto. Vive la France.

mercoledì 2 maggio 2012

1 Maggio: festa del lavoro o dei lavoratori?



1 Maggio festa del lavoro, dei lavoratori o dei sindacati?
Probabilmente tutte e tre le cose insieme....tranne che possa, oggi, essere una festa. L'unica cosa che non è vera, reale e che può essere una festa. Perchè?
Perchè bisogna dire chiaro e tondo e una volta per tutte che il fallimento dei Sindacati Cisl, Uil e Cgil (innanzitutto) è evidente, totale. 
Tutto inizia col primo governo Prodi. Forse pochi ricordano le leggi che "disciplinavano" il diritto di sciopero, leggi che tendevano a "non disturbare il manovratore". Il manovratore ex Pci allora Pds, non poteva essere disturbato da scioperi nella tanto a lungo agognata presa del potere. Le pessime iniziative di un governo definito da più parti di destra che più di destra difficilmente si poteva non poteva essere disturbato dai lavoratori scioperanti, dai Sindacati, di consegurnza dalla stampa che ne riportava le idee, la propria contrarietà, la propria pressione appassionata, sincera e genuina quando sono i lavoratori e solo loro a portare avanti giuste rivendicazione dettate dal vivere quotidianamente e sulla loro pelle di incongruenze se non di ingiustizie. Ebbene in quel periodo non ci furono scioperi contro i lacci ed i lacciuoli che quei governanti stavano tessendo. Non ci fu un segretario confederale di Cgil, della Cisl o della Uil a gridare al "golpe" antisindacale, allo scempio che si stava facendo delle norme che regolamentavano lo sciopero ed il diritto a scioperare, a manifestare contro ed al contempo a manifestare le proprie proposte. Diritti costati cento anni di sacrifici ed a volte di sangue. Quello stesso governo di sinistra Prodi-Dalema-Amato, quella negativa stagione che votava privilegi non confessati ai lavoratori ove ex Presidenti della Repubblica diventavano "emeriti" con tanto automatico ufficio di rappresentanza e sgreteria, auto blu ed altro...e altro ancora. Non parliamo delle tasse come l'Isi, poi Ici, come l'Irap. Tasse sulle case, tasse sulle imprese già abbondantemente tassate...e nessuna legge sul "conflitto d'interesse".
Tornò il Governo Berlusconi che propose una riforma delle pensioni. In pensione a 70 anni! Un mio amico di allora che svolgeva l'attività di fisioterapista esclamò: "...ma a quella età sono io che avrò bisogno della fisioterapia e non che io vada a farla agli altri...e con quale forza a quasi settanta anni" .
Già, Berlusconi, Tremonti e gli altri del governo non hanno gli stessi problemi dei lavoratori, dei dipendenti che non possono lavorare fino a settanta anni per riposare altri dieci, se la vita media era di ottanta anni.
I sindacati si svegliarono e fecero scendere in campo oltre un milione di cittadini della Repubblica in una manifestazione storica tenuta a Roma. Fu l'ultima volta. In questi ultimi dieci anni Cgil, Cisl e Uil sono andati in ordine sparso secondo i propri calcoli e interessi. Nel frattempo erano state varate leggi che precarizzavano il lavoro, aumentantone enormemente la possibilità di sfruttamento selvaggio. Specie a svantaggio dei giovani. Chi non si ricorda i "sapienti" dei DS che pontificavano, secondo governo Prodi, il futuro dei giovani. "....I giovani devono capire che il futuro è fatto di tanti lavori. Nella carriera  lavorativa devono vedersi licenziare o dimettersi almeno dieci-venti volte. Questo è il futuro". Il posto fisso non è buono, non è moderno. Essere in realtà precari per sempre. Quindi senza certezze. Difatti avevano già creato gli Lsu e, non contenti, gli Lpu. Questi si erano illusi di poter passare, quasi automaticamente, nel pubblico impiego. Ci sono riusciti in pochissimi. Forse i super raccomandati? Ancora oggi sono lì, "precari stabilizzati" . Che contraddizione nei termini, quanto reale contraddizione di una Italia pessiammente amministrata.
Da quei tempi i salari dei lavoratori sia privati che del pubblico impiego, grazie agli accordi sottoscritti da questi sindacati, perdevano ogni anno  potere d'acquisto. Negli ultimi trenta giorni siamo stati sommersi dai dati statistici in merito al mondo del lavoro negli ultimi venti anni. I lavoratori sono più poveri di venti anni fa. Gli stipendi tra i più poveri d'Europa...uno spagnolo guadagna di più. La politica di questi sindacati non ha mai favorito il lavoro, ma solo e stentatamente, chi il lavoro l'aveva. I giovani ...zero! Loro non erano ancora lavoratori. E' spuntato un altro sindacato: l'Ugl. Vogliamo fare la conta dei tesserati? Oppure delle tessere?
Qual'è la quota dei pensionati quali iscritti nei sindacati e quanti di questi sanno di essere iscritti e di pagare, sulla loro pensione, la quota d'iscrizione? Quali sono i privilegi dei sindacalisti che piano piano, in questi tanti anni si sono ritagliati?  Un segretario generale, una volta eletto, è riuscito persino a laurearsi. Chissà dove avrà trovato il tempo e la forza di studiare tanto ogni giorno per almeno sei ore per potersi laureare in quattro-cinque anni. Oppure di questi tempi le lauree si hanno con meno, molto meno impegno rispetto ai miei tempi?  
Eppure organizzano una costosissima festa. Sembra che quest'anno sia stata più costosa del solito considerato qualche polemica emersa a livello giornalistico con il sindaco di Roma, Alemannno.
Festa. Ma quale festa. Musica e parole di schierati, tra tanti luoghi comuni, concetti scontati, molta retorica.
Sul palco avrei messo una grande orchestra sinfonica e coro. Quella di Santa Cecilia, siamo a Roma, sarebbe stata ottima. Ci sono brani che fanno molto riflettere sulla condizione in cui ci si trova. Ad esempio il Requiem di Mozart. Oppure quello di Verdi se si vuole essere nazional-popolari. Uno Stabet Mater. L'incipit della settima sinfonia di Beethoven oppure l'aria iniziale della quinta di Mahler.
Nessuno in Italia possiede uno spirito antipolitico. Gli italiani credono nei partiti e nei sindacati. Non credono più negli uomini che gestiscono i partiti ed i sindacati e di conseguenza l'Italia e loro stessi: gli italiani. Perchè questi non chiedono altro che essere italiani, essere messi in condizioni d'essere italiani. Perchè gli italiani sono: ottimi! Non mediocri  o peggio ancora approfittatori se non ladri.