"Rinascimento Italia" vuole essere un barlume di riflessione sui fatti politici e sociali, in un periodo storico che vede l'Italia in grave difficoltà e smarrita nel contesto globalizzato di questa era.

venerdì 22 giugno 2012

Berlusconi e il PdL, ovvero la strategia del ragno.

Il ragno non tesse la tela in luoghi qualunque. Egli cerca di comprendere qual'è la porzione dell'ambiente dove il passaggio delle prede future piò essere "statisticamente" più produttivo. Non interessa altro se non il successo, che per lui vuol dire sopravvivenza.
Il PdL è in caduta libera nei sondaggi. I più ottimisti di questo partito, ormai pochi,considerano che parte di coloro che dichiarano, oggi, di astenersi dal voto, all'appuntamento elettorale si recheranno comunque al seggio e, turandosi il naso, voteranno per il PdL alcuni, altri per partiti di sinistra. Con tutto ciò i report quotidiani della possente macchina  sondaggistica sono sempre più negativi. Ottimisticamente il Pdl si attesta intorno al 21%. Tanto basta per perdere. La Lega Nord non andrebbe oltre il 5%. Partendo da un complessivo, per il centro-destra, 26% come si fa a raddoppiare i voti per poter vincere...e sopravvivere?
Qui si tratta di scomparire dalla scena della Storia recente. Come si fa ad intercettare il voto degli italiani?
Come sempre. Stasticamente e sondaggisticamente cercano di comprendere cosa non piace agli italiani in questo periodo di grave crisi economica? La risposta è chiara: l'euro! L'euro per molti (vedi Grillo) è la causa dei nostri problemi. L'Europa viene vista come una iattura per l'Italia. L'economista Paolo Savona l'altro giorno, dalle colonne del Corriere della Sera, rifletteva sull'opportunità si uscire dalla moneta unica e tornare alla lira configurando un futuro di ripresa economica e di ritrovata ricchezza e forza finanziaria. Possibile che un navigato dell'economia e delle stanze del potere politico come il prof. Savona possa dichiarare concetti di questo tipo? Come se non sapesse che se uscissimo dall'euro e riprendessimo la lira, questa di colpo, sarebbe svalutata pesantemente e con una lira leggera, rispetto all'euro, dovremmo continuare a pagare il nostro mostruoso debito pubblico sempre in euro visto che i nostri BTP  a dieci  anni sono stati collocati in euro. La conseguenza sarebbe che il nostro debito pubblico, collocato in euro e pagato in lire, duplicherebbe e questo non sarebbe altro che la morte dell'economia italiana...e non solo.
I giornali di centro destra come Libero ed il Giornale tentano di indicare le possibili vie della ripresa del consenso. Il Berlusconi ieri ha dichiarato che, in ultima analisi, non sarebbe un male uscire dall'euro.
Il Ragno sta tessendo la sua rete. Ha trovato lo spazio dove collocarla. E' quello cerca di intercettare il malcontento, la delusione, rispetto alla moneta unica, di quegli italiani che scaricano su di essa la crisi attuale.
Questi stessi italiani si dimenticano che la crisi attuale deriva dalla mancanza, in questi ultimi venti anni, di riforme strutturali necessarie e improcastrinabili, dall'arretratezza delle infrastrutture, dall'evasione ed elusione fiscale, dalla corruzione dilagante e dalla pesante presenza, nel tessuto economico-sociale, della malavita organizzata. In realtà abbiamo perso venti anni. La responsabilità deve essere distribuita parimenti a tutti i governi che ci hanno mal governato.
Se la colpa è dell'euro, allora non può essere attribuita a Berlusconi che così ne uscirebbe "pulito" da questa accusa. Questa strategia s'interseca con la proposta dello stesso PdL sulla legge elettorale che propone il "semipresidenzialismo". Perchè il futuro Presidente della Repubblica dotato di questi nuovi e più ampi poteri non è altro che Berlusconi.
Il ragno ha tessuto la tela e aspetta. Appena la vittima sarà caduta nella tela eccolo, veloce, si presenta per ritirare ciò che si è guadagnato.

lunedì 4 giugno 2012

Popolo della Libertà: ossia la fine di un partito.

Il Governo Monti rappresenta la certificazione della cattiva amministrazione dei governi precedenti in questi ultimi diciotto anni. Giacchè il popolo italiano, nella sua maggior parte, è convinto di ciò, automaticamente addossa la maggior responsabilità al PdL operando una analisi sia qualitativa che quantitativa del suo operato come partito di governo.
a) Quantitivamente è il partito che,  insieme con la Lega Nord,  ha governato per oltre undici anni.
b) Qualitativamente si ha un giudizio severamente negativo per una serie gravissime di ragioni che sono:
-le molte leggi ad personam tendenti a portare fuori dai guai il Premier Berlusconi,
-le dichiarazioni gravemente e spudoratamente false di quest'ultimo,
-il suo comportamento privato e pubblico quale Capo del Governo che ci ha fatto guadagnare pessime figure mondiali...da piccolo dittatore di una delle "Repubbliche delle Banane",del pianeta
-il PdL oltre ad aver espresso un pessimo Leader, ha espresso pessimi ministri, quali la Gelmini, il Brunetta, il Tremonti, la Prestigiacomo, lo Scaloja, Brancher, Galan,  Vito, Fitto, Carfagna, a questi vanno aggiunti quelli provenienti dall'ex AN come la Meloni, La Russa, Matteoli,
-i pessimi compagni di viaggio quali gli ex ministri leghisti come Bossi, Calderoli, Castelli e Belsito (ex tesoriere della stessa Lega Nord) che vanno ad aggiungersi a Rotondi a Romano e Misiti,
-la politica demagogica e populistica che non risolve i problemi ma li rinvia pericolosamente,
-il PdL si è sempre espresso a difesa del Berlusconi, anche quando era indifendibile pensando che il popolo italiano, almeno una buona parte, avrebbe preso le loro parti,
-non ha risolto un solo problema,
-l'ambiguità sul piano degli interessi, dove il confine tra quelli privati e quelli pubblici non era netto.
Lo scadimento della proposta politica dalla nascita di Forza Italia all'ultimo governo a guida Berlusconi è fin troppo chiara. Forza Italia nasce con l'intento di occupare lo spazio politico lasciato dalla DC e dal PSI ormai bruciati politicamente dallo scandalo di "Tangentopoli". Nasce come una forza democratica, laica e liberale. In molti ci credono e tra i fondatori troviamo figure di spicco morale ed intellettuale come  A. Martino, L. Caligaris, i prof. Urbani e Pera. Ma dietro al Capo c'erano da sempre tipi come Previti e Dell'Utri.Tutti insieme: liberali, illiberali (o finti liberali) e libertini. Il movimento di Forza Italia verrà gestito come una azienda ove il proprietario è chiaramente uno ed ha, di conseguenza, diritto di morte o di vita politica, sui "suoi". Non abituato al confronto democratico, quanto alla compravendita. Nè al dialogo, quanto al comando. Non tanto alle buone maniere, quanto alle maniere buone per raggiungere qualsiasi scopo. Il potere usato non per il  riscatto dei deboli , ma per sottrarsi alle proprie responsabilità. La ricchezza per comprare comportamenti benefici e non per operare beneficienza. La "Repubblica delle Banane" era servita.
Adesso bisogna ricostruire l'Italia dalle macerie di questa disgraziatissima seconda Repubblica che si è dimostrata peggio della prima la quale ha avuto, ad onor della verità, molti meriti. Questa nemmeno uno! Tutti criticavano la DC e al contempo operavano peggio di coloro che criticavano...vedi la Lega Nord.
Tutti, da sinistra fino alla Lega Nord, hanno contribuito massivamente a costruire una Italia che non ci piace.