"Rinascimento Italia" vuole essere un barlume di riflessione sui fatti politici e sociali, in un periodo storico che vede l'Italia in grave difficoltà e smarrita nel contesto globalizzato di questa era.

sabato 25 ottobre 2014

25 0ttobre 2014...la rivoluzione d'Ottobre.

In Piazza San Giovanni un milione di cittadini d'Italia, tutti lavoratori o ex perché pensionati e giovani, alla Leopolda, alcune centinaia di cittadini di estrazione borghese e giovani rampanti ben vestiti alla ricerca di un posto al sole nel panorama politico italiano.
In Piazza il rosso delle bandiere e delle montature degli occhiali da sole. Alla dismessa stazione di Firenze camice bianche. La Susanna Camusso da una parte insieme con Landini, capo carismatico della Fiom, dall'altra Matteo Renzi con il suo amico finanziere, Serra, che sembra essere di casa alle isole Cayman noto paradiso fiscale internazionale. Quest'ultimo che dichiara, sotto il tetto del capannone ferroviario e davanti alle telecamere e ai microfoni che lo sciopero rappresenta una spesa (e non un diritto fondamentale in una società civile) nel mentre la Camusso ribadisce il diritto al lavoro e allo sciopero. Insieme con lei il leader di Sel Vendola, gli ultimi due segretari della CGIL, esponenti della direzione nazionale del PD, ma senza i soliti due: Bersani e Dalema, che anche oggi hanno dimostrato quanto poco valgono e quanto sono stati e lo sono ancora i migliori sostenitori di Renzi come ieri di Berlusconi. Insieme con Renzi tutti i ministri o quasi, più cortigiani vari dalla Moretti al transfuga da Sel come l'On. Migliore.
Ma i toni sono da separati in casa. Diversamente che in Germania quando i sindacati contestarono fortemente il cancelliere Schroder che proveniva proprio da loro stessi ranghi sulla riforma del lavoro. Il partito del cancelliere fu percorso da una pesante crisi, ma la SPD non si spaccò. Le due manifestazioni di oggi, in Italia, rappresentano uno spartiacque che avrà pesanti ripercussioni in futuro. Oggi il popolo della sinistra ha contestato un governo del loro stesso partito. Un caso clamoroso. Già Successo in Germania, come accennavo prima, agli inizi degli anni 2000 ma le analogie finiscono qui. Le differenze iniziano proprio dai protagonosti. Schroder era un sindacalista vero e di sinistra, Renzi con la sinistra non centra niente. Non centra nulla nemmeno con gli operai e lavoratori, né con la borghesia, lui centra solo con se stesso. Oggi ha dichiarato che farà al massimo due legislature da premier. Ma è chiaro che il suo scopo è quello di procedere oltre...molto oltre.
Dichiara, oggi, che ascolterà i sindacati volendo dare l'impressione di essere dialogante sul piano della democrazia. Ma è tutto falso come la sua democrazia. Ti ascolta e ti saluta dopo aver ribadito la linea del governo. Ti licenzia e va avanti per la sua strada senza tentennamenti. Volendosi dare l'immagine di colui che ascolta gli altri, ma che questi ultimi avevano proposte che non andavano nella direzione giusta per il bene del Paese. Il PD è de facto scisso. Non è vero che sono semplici opinioni diverse, sono politiche opposte. Ma Renzi col PD e la sua storia non centra nulla. Sarebbe stato un ottimo delfino di Berlusconi, per tutto: metodi, filosofia e comportamenti politici quali accentramento ed il controllo del partito e della nazione, l'irritabilità alla contestazione e al confronto serrato e qualificato, comunicazione accanita come metodo di propaganda, sparate che prevedono sempre mirabolanti soluzioni. A Napoli, nell'immediato dopoguerra, qualcuno molto benestante, Achille Lauro, diventava sindaco distribuendo al popolo pacchi di pasta, oppure una scarpa (l'altra scarpa  veniva consegnata se si vinceva). Berlusconi promettendo milioni di posti di lavoro oppure abolendo l'Imu... vinceva. Renzi distribuendo 80 euro vinceva le europee che spende a fini politici interni.
Che triade male assortita, una volta per la sola Napoli, oggi per tutta l'Italia.
Non abbiamo bisogno che ci sia Renzi che ci dice cosa è necessario fare. L'uomo in quanto individuo sa cosa è bene per lui e per i suoi simili. I grandi uomini politici italiani non hanno mai parlato assai: Cavour, Mazzini, Garibaldi, De Gasperi. I politici che hanno provocato gravissimi danni agli italiani hanno sempre parlato troppo: Mussolini e i suoi cortigiani. Oggi è stata una giornata da ottobre rosso. E in genere i rossi fiutano con sicurezza i neri.





 

domenica 12 ottobre 2014

Il punto di ottobre




A)     Diciottesima fumata nera per l’elezione dei due giudici costituzionali da parte del Parlamento. Mai era successo nella storia della Repubblica italiana. Diciottesima bocciatura del candidato del PD. Il problema è lui. Il PD non può insistere su questo candidato che sconta, nel voto segreto del Parlamento, quello che ha combinato in Italia in questo ultimi trenta anni. Evidentemente le eminenze grigie o nere che siano, non possono, per giustizia o per vendetta, salire al soglio della camera legislativa più alta e prestigiosa che decide, indica e influenza la vita politica italiana. E’ un posto troppo delicato per soggetti malevoli, rancorosi, vendicativi, complottisti.
B)      Le primarie del centrosinistra per la scelta del candidato a Governatore della Calabria hanno visto la vittoria di Mario Oliverio,  presidente della provincia di Cosenza ed esponente di quella parte del PD antirenziano.  Lo sconfitto è il sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo. Candidato voluto espressamente da Matteo Renzi. Ma la sconfitta è tripla: la prima per Gianluca Callipo, la seconda per Matteo Renzi che lo ha candidato e la terza e più importante della Ministra calabrese la Maria Carmela Lanzetta (PD) che siede nel CDM insieme con Renzi, ma che dimostra ancora una volta di non avere nessun voto,  forza politica pari a zero, prestigio inesistente, e ricordo le parole dell’On. Gasparri che nella trasmissione Matrix in merito all’intervento della stessa uno o due giorni dopo aver firmato la nomina a ministro nel salone del Quirinale dove si è presentata con gli stivali, affermò che è una incompetente. Probabilmente l’0norevole Gasparri la conosceva già da prima, quando era sindaco del comune di Monasterace dove ha brillato per la peggior gestione della storia degli ultimi cinquanta anni di questo comune e portato al dissesto. In senso generale le primarie in Calabria sono state un successo in quanto la partecipazione diretta ha coinvolto oltre centomila elettori specie se confrontati con i cinquantasettemila dell’Emilia Romagna di qualche settimana fa.

C)      Il TFR in busta paga. Da cinquanta a cento euro al mese in più in busta paga. E’ una mostruosità, per i seguenti motivi: 1) viene meno una forma di risparmio diffusa e generalizzato; 2) un aggravio nei bilanci delle aziende e quindi una sottrazione di liquidità specie di questi tempi ove le banche non finanziano le imprese; 3) innalza il reddito nei modelli Isee  della classe operaia e piccolo borghese con aggravio di alcune spese perché non potranno accedere ad alcune agevolazioni in momenti di gravi difficoltà come questo che si sta attraversando. 0) Ci guadagna lo Stato in quanto incasserà fiscalmente alcuni miliardi in tasse pronto cassa. -1) Che non si pensi e non si dica che verranno rilanciati i consumi perché non sarà vero.

D)     Forza Italia è finita. Sarebbe bene spostare la sede a  Salò. Il bel periodo è finito. Le auto blu, l’arroganza del potere, le donne del regime, le interviste, la televisione. Alle loro riunioni con il Capo  si vedono sempre le stesse facce,  gli ultimi, i fedelissimi . Sorridenti davanti alle telecamere, ma sempre di meno, consapevoli della prossima fine. Sempre di meno ascoltati dalla società, in caduta libera nei sondaggi. I salotti si sono chiusi. Abbandonati da Confindustria, banche, piccole e medie imprese, da una parte della borghesia, da agricoltori e commercianti. A non più vederci onorevoli Berlusconi, Gelmini (stia attenta ai tunnel tra la Svizzera ed il Gran Sasso), Prestigiacomo, Mussolini, Verdini, Biancofiore, Gasparri, Matteoli, Galan, Brunetta, Garfagna, Santanchè, Polverini, Ravetto, Fitto.
C)   Il Movimento 5 Stelle si trova nella palude. Sta scivolando in basso nei consensi e se chi governa non fa passi falsi eclatanti la deriva continuerà. Il M5S basa il proprio successo non tanto sulla proposta, quanto sulla protesta. Questa, la protesta, funziona con successo se si ha un bersaglio e se quest'ultimo continua a sbagliare clamorosamente senza correggersi. Il raduno di ieri e di oggi al Circo Massimo a Roma è un fallimento politico ed anche di pubblico. Politico perché manca sempre una grande riforma dello Stato nella proposta politica di Grillo e di pubblico perché senza Grillo sul palco non vi è partecipazione se non scarsa e poco attenta.